un momento storico

Monsignor Charamsa: "Ora il Sinodo affronti il tema dei credenti gay"

Mentre Papa Francesco apre il Sinodo, il teologo che ha dichiarato la sua omosessualità e convivenza con un altro uomo si dice pronto "a volare in Spagna e a cercare un lavoro normale"

04 Ott 2015 - 13:45

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"Non voglio suscitare altro clamore, spero solo che il Sinodo si confronti sulla questione dei credenti gay e delle loro famiglie". Monsignor Krzysztof Charamsa, poche ore dopo aver scosso il mondo cattolico dichiarando la propria omosessualità e l'unione con il compagno Eduard, spiega il perché ha scelto questo momento per 'venire allo scoperto': "Il Sinodo sulla famiglia è un'occasione unica, la questione era sparita da qualsiasi dichiarazione ufficiale".

"Adesso voglio stare solo un po' tranquillo" ha poi aggiunto ai giornalisti che lo hanno 'intercettato' vicino a Piazza del Popolo a Roma. Krzysztof Charamsa, 43 anni, polacco, da 17 anni residente nella Capitale, ha anche spiegato che "a chi mi chiede perché non ho lasciato prima visto che ho un partner, rispondo: 'Ma come avrei potuto affrontare tutto questo da solo?'". Adesso il futuro del teologo sarà lontano dall'Italia: "Lascerò il convento romano dove vivo, prenderò tutto quello che riesco a fare nelle due valigie che possiedo, e poi partirò per Barcellona, ho già il biglietto. Mi cercherò un lavoro".

Papa Francesco apre il Sinodo sulla famiglia - Si è quindi aperto in piena bufera-Charamsa il Sinodo che vede al centro la discussione sulla famiglia. Il Papa, che ha aperto ufficialmente i lavori, nella veglia davanti a ottantamila fedeli in Piazza San Pietro ha chiesto "un confronto sincero, aperto e fraterno". Non sono infatti un segreto le differenze di vedute tra vescovi e cardinali su temi che vanno dalle convivenze ai divorziati alle unioni omosessuali. "Preghiamo, dunque - ha detto Bergoglio - perché il Sinodo sappia ricondurre a un'immagine compiuta di uomo l’esperienza coniugale e familiare; riconosca, valorizzi e proponga quanto in essa c'è di bello, di buono e di santo". Tutto mentre non si ferma l'eco per la notizia del teologo-omosessuale-convivente. Per il Vaticano, soprattutto "irresponsabile".

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