Di fronte al crescente degrado serale, il primo cittadino introduce il divieto di giocare a calcio in sagrati e piazze. Le proteste non si fanno attendere: intervengono anche il parroco e alcuni volti noti del calcio, mentre il web si infiamma
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Scintille nel comune di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, dopo l'ordinanza firmata dal sindaco Silvio Parise che vieta le partite di calcio in spazi pubblici come piazze e sagrati. La sanzione per chi gioca a pallone in sagrati e piazze può arrivare fino a 500 euro. La misura fa discutere, soprattutto perché si ripercuote anche sui più piccoli. "Non ce l'ho certo con i bambini - chiarisce il primo cittadino - ma la situazione era ormai fuori controllo".
"Ogni sera si radunavano gruppi di giovani, anche adulti, che disturbavano i residenti con schiamazzi e lasciavano ovunque bottiglie di alcolici. Dovevo intervenire", sottolinea il sindaco a Il Corriere della Sera, precisando che non saranno i più piccoli a essere multati, ma che la sua scelta vuole essere un segnale chiaro. "Ho voluto mettere un limite per tutelare il decoro urbano. Stiamo comunque già cercando un'area sicura dove i bambini possano giocare in tranquillità, ad esempio dove sorgeva una vecchia cartoleria".
Il caso ha rapidamente fatto il giro dei social e attirato l'attenzione di alcuni volti noti del calcio. Gianfranco Zigoni, ex attaccante del Verona, è critico: "Non mi stupisco più di niente. Da piccolo giocavo all'oratorio contro dieci avversari da solo. È lì che nascono i campioni. Togliere questi spazi ai bambini significa spegnere la passione sportiva sul nascere".
Secondo Nicola Zanini, ex allenatore del Vicenza e oggi tecnico della Dolomiti Bellunesi, "il problema non è il pallone, ma l'educazione. Quando eravamo piccoli, se facevamo confusione, arrivava qualcuno a rimproverarci. Oggi manca quel senso di responsabilità condivisa. Per colpa di pochi maleducati, a rimetterci sono i bambini. È compito degli adulti guidarli, non solo punirli".
Anche la chiesa locale è entrata nel merito. Per il parroco Don Giuseppe Tassoni "i bambini hanno bisogno di spazi per giocare". Il prelato spera che "si trovi presto una soluzione condivisa". Il dibattito resta acceso. Se da un lato si chiede più ordine e rispetto nei luoghi pubblici, dall'altro c'è la necessità di garantire ai più giovani spazi dove crescere, imparare e, perché no, sognare un futuro da campioni.