Un giovane residente a Tirano (Sondrio) a processo a Monza per aver postato il brano "Non ci siamo" dello Youtuber Mr Rizzus, già condannato per una frase gravemente lesiva della dignità della speaker radiofonica e figlia del noto inviato di "Striscia La Notizia"
Il Tribunale di Monza ha chiesto una condanna al pagamento di 1.000 euro di multa per un giovane residente a Tirano, in provincia di Sondrio, accusato di diffamazione nei confronti di Rebecca Staffelli, speaker radiofonica e figlia del noto inviato di "Striscia La Notizia", per aver taggato sul suo profilo il video del trapper di Simone Rizzuto, alias Mr Rizzus, con alcune frasi sessiste e violente riferite alla giovane.
Lo stesso musicista era stato condannato a giugno a 10 mesi di reclusione in abbreviato, unitamente al pagamento di una provvisionale di 3.000 euro a Staffelli, per la medesima vicenda. Il brano in questione è "Non ci siamo", nel quale il trapper pronuncia una frase gravemente lesiva della dignità della Staffelli. Il musicista e Youtuber, già noto per reati contro la persona, rapina, lesioni personali, diffamazione e atti persecutori ai danni della sua ex fidanzata, alla sentenza del Tribunale di Monza di giugno aveva commentato la vicenda sui social. "Mi sono beccato una condanna. Prima o poi sconterò tutto insieme alle mie cose vecchie perché sono pieno di denunce e di processi. Ma va bene così, mi assumo le mie responsabilità! Comunque prendere 10 mesi per una rima è assurdo".
Come ricostruito da Il Giorno, Rebecca Staffelli si era vista taggare sul suo profilo social il video da parte di un nickname sconosciuto che canticchiava la frase ingiuriosa invitando tutti a seguire l'indicazione sessista violenta fornita da Mr Rizzus nella sua canzone. La destinataria figlia d'arte si era spaventata a tal punto da decidere di cambiare casa, oscurare i vetri dell'auto per non essere riconosciuta, smettere di uscire da sola la sera e chiamare le forze dell'ordine quando si sentiva seguita, fino alla denuncia.
"Non sapevo esistesse questa canzone di Mr Rizzus contro le donne e la giustizia e l'ho scoperto quando sono stata taggata su Instagram da questo sconosciuto che cantava la frase su di me complimentandosi con Mr Rizzus - ha raccontato Rebecca Staffelli in aula al processo contro Simone Rizzuto -. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché incitava altre persone a farmi del male ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena".
La sentenza nei confronti del giovane "leone da tastiera" di Tirano è invece fissata per il prossimo aprile. Secondo la pubblica accusa la diffamazione è aggravata dal mezzo dei social che l'ha resa "raggiungibile a un numero illimitato di persone". Per l'avvocato dell'imputato, Francesco Romualdi, invece, il giovane ha taggato solo la Staffelli, quindi va assolto. "L'offesa è arrivata direttamente alla parte offesa, che in questo modo è venuta a conoscenza della canzone, quindi solo riprodotta senza diffamarla", sostiene il legale.