accusa di diffamazione

Rebecca Staffelli vittima di insulti online: chiesta la condanna per chi ha taggato video sessista

Un giovane residente a Tirano (Sondrio) a processo a Monza per aver postato il brano "Non ci siamo" dello Youtuber Mr Rizzus, già condannato per una frase gravemente lesiva della dignità della speaker radiofonica e figlia del noto inviato di "Striscia La Notizia"

30 Gen 2025 - 11:57
 © Instagram

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Il Tribunale di Monza ha chiesto una condanna al pagamento di 1.000 euro di multa per un giovane residente a Tirano, in provincia di Sondrio, accusato di diffamazione nei confronti di Rebecca Staffelli, speaker radiofonica e figlia del noto inviato di "Striscia La Notizia", per aver taggato sul suo profilo il video del trapper di Simone Rizzuto, alias Mr Rizzus, con alcune frasi sessiste e violente riferite alla giovane.

Già condannato a giugno il trapper

 Lo stesso musicista era stato condannato a giugno a 10 mesi di reclusione in abbreviato, unitamente al pagamento di una provvisionale di 3.000 euro a Staffelli, per la medesima vicenda. Il brano in questione è "Non ci siamo", nel quale il trapper pronuncia una frase gravemente lesiva della dignità della Staffelli. Il musicista e Youtuber, già noto per reati contro la persona, rapina, lesioni personali, diffamazione e atti persecutori ai danni della sua ex fidanzata, alla sentenza del Tribunale di Monza di giugno aveva commentato la vicenda sui social. "Mi sono beccato una condanna. Prima o poi sconterò tutto insieme alle mie cose vecchie perché sono pieno di denunce e di processi. Ma va bene così, mi assumo le mie responsabilità! Comunque prendere 10 mesi per una rima è assurdo".

Il caso del tag

 Come ricostruito da Il Giorno, Rebecca Staffelli si era vista taggare sul suo profilo social il video da parte di un nickname sconosciuto che canticchiava la frase ingiuriosa invitando tutti a seguire l'indicazione sessista violenta fornita da Mr Rizzus nella sua canzone. La destinataria figlia d'arte si era spaventata a tal punto da decidere di cambiare casa, oscurare i vetri dell'auto per non essere riconosciuta, smettere di uscire da sola la sera e chiamare le forze dell'ordine quando si sentiva seguita, fino alla denuncia.

"Incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura"

 "Non sapevo esistesse questa canzone di Mr Rizzus contro le donne e la giustizia e l'ho scoperto quando sono stata taggata su Instagram da questo sconosciuto che cantava la frase su di me complimentandosi con Mr Rizzus - ha raccontato Rebecca Staffelli in aula al processo contro Simone Rizzuto -. Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché incitava altre persone a farmi del male ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena".

Ad aprile la sentenza

 La sentenza nei confronti del giovane "leone da tastiera" di Tirano è invece fissata per il prossimo aprile. Secondo la pubblica accusa la diffamazione è aggravata dal mezzo dei social che l'ha resa "raggiungibile a un numero illimitato di persone". Per l'avvocato dell'imputato, Francesco Romualdi, invece, il giovane ha taggato solo la Staffelli, quindi va assolto. "L'offesa è arrivata direttamente alla parte offesa, che in questo modo è venuta a conoscenza della canzone, quindi solo riprodotta senza diffamarla", sostiene il legale.

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