si erano consegnati in carcere a inizio ottobre

Morte Martina Rossi, da lunedì regime di semilibertà per Albertoni e Vanneschi

I due, condannati a 3 anni per tentata violenza sessuale alla studentessa genovese morta nel 2011 a Palma di Maiorca, si erano consegnati nel carcere di Arezzo l'8 ottobre

23 Ott 2022 - 19:31
 © ansa

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A partire lunedì 24 ottobre, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi usciranno durante il giorno dal carcere di Arezzo per iniziare il percorso di semilibertà così come disposto dal tribunale di sorveglianza di Firenze dopo la condanna in via definitiva a tre anni di reclusione per tentata violenza sessuale di gruppo ai danni della studentessa genovese Martina Rossi, morta nel 2011 a Palma di Maiorca. Secondo quanto riferito da uno dei legali, Albertoni e Vanneschi lavoreranno entrambi con i genitori per poi rientrare a sera nel carcere di Arezzo, dove si erano costituiti lo scorso 8 ottobre.

Disposto regime di semilibertà - Per la morte di Martina Rossi, il verdetto di Cassazione del 7 ottobre 2021 confermò, rendendola definitiva, la condanna emessa nel processo d'appello bis nell'ambito del procedimento nato dal decesso, il 3 agosto 2011, della ventenne studentessa genovese. Per i giudici, Martina Rossi morì precipitando dal terrazzo di un albergo di Palma di Maiorca mentre cercava di scappare al tentativo di violenza di Albertoni e Vanneschi. Un anno dopo la sentenza di Cassazione i due condannati, oggi trentenni, si erano consegnati nel carcere di Arezzo.

La decisione del tribunale di sorveglianza di Firenze sulla detenzione in regime di semilibertà per Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi era stata subito contestata dai genitori di Martina Rossi: "E' un mezzo premio", era stato il loro commento.

 

"Continuerò la mia battaglia per cambiare le leggi che permettono ciò anche per certi reati" aveva promesso papà Rossi, per concludere: "Comunque, sapendo che dovranno stare in carcere, ho potuto dare una fine a una lotta di undici anni".

La semilibertà è una misura alternativa che prevede il lavoro esterno e la possibilità anche di soste a casa, secondo un programma da stabilire, con rientro in carcere per la notte.

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