Don Tino Scotti a "Pomeriggio Cinque" racconta alcuni aneddoti sul pontefice
© Da video
"Quando è arrivato pensava di trattenersi per poi giorni, il tempo del Coclave". Cappellano di Snta Martaa, per otto anni è stato il vicino di stanza di Papa Francesco, don Tino Scotti racconta a "Pomeriggio Cinque" alcuni aneddoti sul rapporto creatosi in condivisione con il pontefice, morto la mattina del 21 aprile alle 7.35. "Io facevo il cappellano delle suore di Santa Marta, al mattino si celebrava la messa - dice -. Dopo la sua elezione, il Papa ha voluto rimanere nella Casa di Santa Marta. Il martedì dopo le Palme, durante la messa del mattino, disse: dovremo imparare a sopportarci a vicenda".
La convivenza, racconta monsignor Tino Scotti, non è stata semplice: "Capitava di incontrarlo in ascensore, non so chi ha la possibilità di incontrare il Papa in ascensore - ha confidato -. Non sapevi se scendere o salire e se si chiudevano le porte non c'era possibilità di tornare indietro. Bisognava dire qualcosa, per forza. Alla sera, per la cena, al self service capitava di incontrarlo e c'era qualcuno che più volte andava a prendere l'insalata per vederlo più volte".
Don Tino Scotti ha poi parlato dell'amore dei fedeli per lui: "Amava le persone comuni, amava incontrare le persone. La prima volte che mi incontrò mi disse che aveva piacere di celebrare la messa al mattino con la gente, perché mi diceva che amava la vicinanza del popolo e la gente ha capito questo. Direi che, se aveva preferenza, ce l'aveva per le persone con situazioni difficili. Nella montagna di lettere che riceveva ogni giorno, sceglieva quelle che avevano più difficoltà e mi chiedeva di farli venire alla messa per incontrarli e salutarli".
Il cappellano racconta anche di quando l'allora cardinale Bergoglio arrivò a Roma: "Pensava di restare qualche giorno per il conclave, poi restò. Quando venne il sarto per far prendere le misure, arrivarono dei pantaloni bianchi e rimasero lì qualche giorno. Fino a quando qualcuno gli disse di indossarli, lui rispose che li avrebbe messi quando i cardinali avrebbero messo i pantaloni rossi".