Leitner e Ferrovie del Mottarone figurano tra gli otto indagati (sei persone e due società) per i quali la Procura di Verbania ha depositato la richiesta formale di rinvio a giudizio. Già versati come indennizzi 10 milioni di euro
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Si sono concluse alcune trattative tra Leitner e i familiari delle vittime della strage del Mottarone per i risarcimenti. Entro la fissazione dell'udienza preliminare potrebbero essere definiti tutti gli accordi. Le richieste di alcune famiglie sono "molto elevate" e, al momento, l'assicurazione di Ferrovie del Mottarone ha messo a disposizione il massimale. Alcuni hanno già ricevuto gli acconti, compresa la famiglia del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto alla strage. Leitner e Ferrovie del Mottarone figurano tra gli otto indagati (sei persone e due società) per i quali la Procura di Verbania ha depositato la richiesta formale di rinvio a giudizio.
Per l'incidente della Funivia del Mottarone, in cui i morti furono 14, la Procura di Verbania ha chiesto il processo per otto persone, tra fisiche e giuridiche. Si tratta, oltre alle due società, di Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto e, per Leitner, il gruppo incaricato della manutenzione, Anton Seeber, presidente del cda, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del Customer Service. Le accuse contestate a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso. Ora la parola passa al gup.
La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Verbania è motivo di "soddisfazione" perché "finalmente gli indagati passano a imputati", ossia si andrà davanti a un gup. Così l'avvocato Emanuele Zanalda, legale dei Biran, la famiglia paterna di Eitan, l'unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. "La Procura, agendo nei tempi prefissati, ha dimostrato una volta in più la sua attenzione al caso. Ora attendiamo che venga fissata l'udienza preliminare".
Secondo quanto scrive l'agenzia LaPresse, sono in corso da mesi le trattative tra Leitner e i familiari delle vittime della strage del Mottarone e sarebbero arrivate a un accordo per alcuni parenti, mentre per altri si stanno ancora definendo le cifre. Entro la fissazione dell'udienza preliminare potrebbero essere definiti tutti gli accordi. Le richieste di alcune famiglie, secondo quanto si apprende da fonti informate, sono "molto elevate". Per il momento, in termini di risarcimenti, l'assicurazione di Ferrovie del Mottarone, Reale Mutua, aveva messo a disposizione il massimale e alcuni familiari avevano ricevuto gli acconti (circa 10 milioni di euro), compresa la famiglia del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto alla strage. Leitner e Ferrovie del Mottarone figurano tra gli 8 indagati (6 persone e 2 società) per i quali la procura di Verbania ha depositato oggi la richiesta formale di rinvio a giudizio. Leitner ha fatto sapere oggi di ritenere di aver "sempre operato in modo corretto".
Le indagini coordinate dal Procuratore Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera, sono state chiuse il 19 maggio, due giorni prima del secondo anniversario della tragedia avvenuta il 23 maggio del 2021 per gli 8 indagati, comprese le due società, per cui ora si chiede il processo, mentre si era proceduto allo stralcio delle posizioni poi archiviate di 6 tecnici di ditte esterne che, in subappalto, si erano occupate di controlli e lavori sulla funivia e della realizzazione della testa fusa. Due gli elementi al centro dell'inchiesta: le ragioni per cui la fune traente si spezzò e il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza, dovuto all'inserimento dei cosiddetti forchettoni. Per accertare le cause dell'incidente sono state prodotte due perizie, depositate nel settembre dello scorso anno e successivamente discusse nel corso dell'incidente probatorio tra ottobre e dicembre, che hanno rilevato che la fune era corrosa ben prima dell'incidente e che una corretta manutenzione avrebbe potuto rilevarlo.
La società Leitner fa però sapere che "non si ritiene responsabile" per la strage del Mottarone "ma è molto vicina alle vittime e ritiene doveroso dal punto di vista etico anticipare i risarcimenti in attesa che vengano identificate le responsabilità, che, secondo noi, sono in capo ad altro". Lo confermano i legali dell'azienda Leitner in merito alle trattative sui risarcimenti. Leitner respinge ogni accusa e ribadendo che le responsabilità sono semmai di chi ha deciso di inserire i forchettoni azzerando "i presidi di sicurezza" dell'impianto. Nella nota diffusa a seguito del rinvio a giudizio la società di Vipiteno "ribadisce con forza la propria convinzione di non essere passibile di alcuna forma di addebito in relazione ai fatti contestati all'azienda e ai vertici societari; nel corso dell'attività di indagine è infatti risultato chiaramente che l'infortunio è da ascriversi a condotte dolose da parte di terzi soggetti che hanno eliminato i presidi di sicurezza che risultavano essere presenti sulla funivia del Mottarone. In ogni caso, Leitner rinnova la propria fiducia nell'operato della Magistratura ed è fiduciosa di poter chiarire la propria totale estraneità ai fatti contestati e correttezza di operato.
"Tutto ovvio, nulla di inatteso". L'avvocato Pasquale Pantano, che difende Luigi Nerini, titolare della società che gestiva la funivia del Mottarone, commenta così la richiesta di processo avanzata al gup dalla Procura di Verbania per 8 imputati, tra cui due società. "Adesso guardiamo all'udienza preliminare, attendiamo che venga fissata e vedremo di fare le scelte più opportune, per il momento è presto parlare di strategie difensive" ha aggiunto Pantano. Per quanto riguarda i risarcimenti, l'avvocato di Nerini ricorda che "da parte nostra, attraverso l'assicurazione Reale Mutua, quello che poteva essere dato è stato già erogato", per una cifra complessiva vicino ai dieci milioni di euro. Anche Leitner, il gruppo di Vipiteno, indagato assieme ai suoi vertici, ha già liquidato i risarcimenti ad alcune delle parti offese e sta procedendo a chiudere altre procedure per un ammontare di parecchi milioni di euro.