Con il padre Munzir è stato protagonista di una foto diventata il simbolo della guerra nel Paese mediorientale
In Siria, per i bombardamenti, hanno perso gambe e braccia. Siena, in una gara di solidarietà senza precedenti, li ha adottati e gli daranno una nuova vita. Bologna e la scienza sperano di tornare a farli camminare e ad abbracciare nuovamente. Munzir e Mustafa, i protagonisti dello scatto "Hardship of Life", che ha fatto il giro del mondo diventando immagine simbolo del dramma siriano insieme con la mamma Zeynep e le due sorelline, ora sono in Italia.
Sono atterrati all'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma con un volo di linea da Istanbul intorno alle 17 di venerdì e a Siena, dove sono arrivati in serata, inizieranno la loro nuova vita in un alloggio messo a disposizione dalla Caritas e dall'Arcidiocesi. Uno scatto, quello del fotografo turco Mehmet Aslan, che aveva commosso il mondo intero aggiudicandosi il premio assoluto al Siena International Photo Awards 2021. "Adesso è figlio vostro", ha detto la mamma del piccolo Mustafa agli organizzatori del Sipa appena dopo l'atterraggio.
Dalla città del Palio era partita una gara di solidarietà che aveva portato alla raccolta di 100mila euro e alla possibilità di un percorso di cure nel Centro Protesi Vigoroso di Budrio (Bologna). Solo tra due settimane, dopo un periodo di quarantena, i medici potranno sottoporli ad esami con la speranza di potergli applicare delle protesi che possano ridare le gambe e le braccia al piccolo Mustafa e la gamba destra al padre Munzir.