Già poche ore dopo il pranzo si era sentito male, con febbre alta, diarrea e vomito. Dopo 9 giorni il cuore di Luca ha smesso di battere: indagati il medico di base e il titolare del ristorante giapponese
Un pranzo con le amiche in un locale giapponese del Vomero, a Napoli, un menù fisso a 15 euro, poi la tragedia: Luca Piscopo, 15enne di Soccavo, studente modello, il 23 novembre scorso va al ristorante e 9 giorni dopo muore. Ora la procura di Napoli vuole vederci chiaro e per questo motivo ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia. Al momento risultano iscritti nel registro degli indagati, per omicidio colposo, il titolare del ristorante e il medico di base che ha prescritto a Luca una terapia farmacologica che sembrava funzionare.
Già poco dopo il pasto inizia a sentirsi male con vomito, diarrea e febbre alta. Anche le amiche che erano a pranzo con lui avrebbero accusato i sintomi caratteristici di un’intossicazione alimentare, in almeno un caso poi diagnosticata come provocata dal batterio della salmonella. Ma Luca non si è mai ripreso. Dopo i primi sintomi, il medico aveva prescritto un antipiretico per la febbre e fermenti lattici per i disturbi intestinali, poi aveva aggiunto un antibiotico. Trascorsa una settimana, la febbre era finalmente scesa e la situazione sembrava in lento miglioramento. Invece, il 2 dicembre il suo cuore si è fermato.
Ora chi indaga vuole capire se avesse patologie pregresse, anche se i familiari di Luca sostengono che "godeva di ottima salute", se il decesso possa essere realmente collegato al pranzo di sushi e se il medico gli abbia prescritto una corretta terapia. Il ristorante, intanto, resta aperto in attesa che l’autopsia chiarisca le cause della morte.