Minacce e pesanti insulti alla 13enne per far sì che la sua famiglia lasciasse la casa che volevano far occupare abusivamente dalla figlia
"Ve ne dovete andare. Tua figlia è una mongoloide": non sempre i vicini di casa sono cordiali, come dimostrano queste parole dette ripetutamente ai genitori di una ragazza di 13 anni affetta dalla sindrome di down dagli abitanti della stessa casa popolare a Boscoreale, Napoli. E non è tutto. Alla giovane venivano lanciate addosso anche acqua e candeggina. Tutto questo perchè i vicini - un nucleo familiare di tre persone - volevano che la ragazza e i suoi genitori lasciassero la casa, per far invece spazio alla loro figlia che l'avrebbe occupata abusivamente. I tre sono stati condannati per concorso in stalking con una pena di un anno ciascuno.
Minacce e insulti pesanti vanno avanti per un anno, dal 2012 al 2013. La "guerra" tra le due famiglie è peggiorata sempre di più. Tutto è iniziato quando è arrivata la coppia più giovane con la ragazza down. Entrambe le famiglie sono risultate assegnatarie per reddito di una casa popolare. Inizialmente, gli screzi si creavano per motivi futili, poi sono arrivati i dispetti: distacco del contatore elettrico o schiuma da barba all'esterno della porta d'ingresso. E, infine, gli insulti e le minacce.
"Lasciate la casa, bastardi. O ve ne andate voi, o vi cacciamo noi", ripetevano i tre, come riporta Il Mattino. "Urlavano sei una mongoloide a mia figlia e colpivano la porta con calci e pugni" ha raccontato la madre.
I fatti, documentati dalle vittime e da alcuni testimoni e poi denunciati ai carabinieri, sono finiti agli atti del processo, che si è chiuso il 25 ottobre con la sentenza di primo grado. A distanza di tre anni è arrivata l'attesa condanna per i presunti stalker (62 anni i coniugi e 36 la figlia). L'accusa aveva chiesto la metà della pena, 6 mesi, ma il giudice ha ritenuto molto più gravi i fatti e ha deciso per un anno.