Paura di essere stati contagiati

Napoli, al rientro dall'estero tutti in fila all'ospedale Cotugno per il tampone

In Campania negli ultimi due giorni i positivi sono stati 69, 17 di loro sono rientrati da Spagna o Grecia

14 Ago 2020 - 18:47
1 di 8
© Ansa  | Turisti rientrati dalle vacanze all'estero in coda al Pronto Soccorso dell'ospedale Cotugno
© Ansa  | Turisti rientrati dalle vacanze all'estero in coda al Pronto Soccorso dell'ospedale Cotugno
© Ansa  | Turisti rientrati dalle vacanze all'estero in coda al Pronto Soccorso dell'ospedale Cotugno

© Ansa | Turisti rientrati dalle vacanze all'estero in coda al Pronto Soccorso dell'ospedale Cotugno

© Ansa | Turisti rientrati dalle vacanze all'estero in coda al Pronto Soccorso dell'ospedale Cotugno

Al rientro dalle vacanze all'estero, nessuno vuole aspettare il tempo necessario per capire se si è contratto il coronavirus oppure no. Troppa la paura di essere stati infettati, di diventare "untori" e di essere veicolo di contagio per parenti e amici. Eccoli allora tutti in coda al pronto soccorso dell'Ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento per le malattie infettive per la regione.

I numeri - In Campania, negli ultimi due giorni, i positivi sono stati 69 e per 17 di loro si tratta proprio di rientri dall'estero. Molte le storie di giovani che, tornati da Spagna e Grecia, hanno dormito in auto e poi si sono recati in ospedale per fugare i dubbi su un eventuale contagio. 

Le storie - Molti sono tornati in Italia dalle mete turistiche estive più ambite e che, poco prima dell'aereo di ritorno, ha saputo dell'ordinanza del Governo e di quella del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Una giovane racconta che si aspettava che il tampone le fosse fatto in aeroporto, una volta atterrata a Napoli,. "Ero tranquilla fino a che non ho capito che la procedura era lunga - ha raccontato -. Venire qui al Cotugno mi fa risparmiare tempo". Un ragazzo tornato da una vacanza a Santorini ha spiegato: "Non sono nemmeno entrato in casa, sono rimasto fuori, in auto non voglio contagiare i miei. Non credo di non essere stato prudente, però chi me la dà la certezza?".

L'allarme dei medici - Recarsi in ospedale non solo non è la procedura corretta, ma è rischioso e soprattutto non è risolutivo. Se si è infetti e ci si mette in fila davanti al pronto soccorso, si rischia di contagiare tutti, come hanno sottolineato i medici del Cotugno. Inoltre, risulta inutile effettuare il tampone se si è rientrati da poco, perché potrebbe essere negativo. Per questo motivo la Asl tiene sotto controllo per 3/4 giorni chi, tornato dai luoghi a rischio, si registra, un passaggio obbligato, perché previsto dall'ordinanza regionale. 

Nel caso in cui insorgessero sintomi legati al Covid-19, la Asl di appartenenza interviene direttamente a casa, per effettuare il test e, nell'attesa del risultato, il soggetto deve rimanere in isolamento domiciliare fiduciario per 14 giorni che termina al momento dell'eventuale esito negativo degli esami.
 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri