la denuncia fa il giro del web

Napoli, fa discutere la busta paga di 1 euro della prof precaria...ma non è un caso isolato

Con il ricalcolo delle trattenute fiscali, una docente precaria di Frattamaggiore si è vista azzerare il suo stipendio. Per la Uil si tratta di un "accanimento" e denuncia che sono molti gli insegnati nella stessa condizione 

21 Feb 2025 - 09:44
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Quando la prof ha visto il suo cedolino pensava si trattasse di un errore: un solo euro di stipendio per un intero mese di lavoro. È quanto ha ricevuto una docente di una scuola media di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Poi ha realizzato che la cifra sarebbe il risultato di conguagli fiscali, anche se assicura di non aver mai percepito somme superiori al dovuto. Un fenomeno, purtroppo, non isolato. "Molti docenti e personale Ata - spiega Roberta Vannini, segretaria regionale della UIL Scuola Rua Campania, subiscono questi ricalcoli in silenzio, temendo ripercussioni o provando vergogna a denunciare" 

Il caso - La storia è quella di una docente, precaria da sette anni nella scuola pubblica. Nel 2020 aveva partecipato al concorso, risultando idonea, ma la sua graduatoria è stata congelata per fare posto ai vincitori dei concorsi legati al PNRR.  L’episodio si inserisce in un quadro più ampio che coinvolge numerosi supplenti in tutta Italia. La protagonista di questa vicenda ha raccontato di aver ricevuto il cedolino con una retribuzione simbolica a causa di trattenute legate al conguaglio fiscale senza nessun preavviso. "Se almeno ci avessero proposto una rateizzazione del debito, sarebbe stato più gestibile” ha dichiarato sottolineando come il problema stia colpendo molti suoi colleghi, alcuni dei quali stanno valutando azioni legali.

Non solo Napoli - Episodi simili si sono verificati di recente anche in altre città. A Udine, un’insegnante ha ricevuto una busta paga di un solo euro dopo le detrazioni, mentre a Gorizia un’altra docente con contratto part-time ha visto il proprio stipendio quasi azzerarsi. Stessa cosa a Palermo. Gli episodi evidenziano un grave problema strutturale: il sistema fiscale applicato agli insegnanti precari risulta estremamente penalizzante e imprevedibile. La mancanza di comunicazione preventiva e di soluzioni come la rateizzazione degli importi da recuperare aggrava ulteriormente la situazione, rendendo impossibile per molti lavoratori far fronte alle spese quotidiane.

La protesta di sindacati e associazioni- Per la Uil si tratta di un vero "accanimento fiscale". La cosa più grave - spiega la sindacalista Vannini -  è che questi tagli avvengono senza alcun preavviso e senza possibilità di rateizzazione. Come può un lavoratore della scuola che già fa fronte alle spese quotidiane, pagare mutuo, affitto e bollette, se da un giorno all’altro si ritrova senza stipendio? Sarebbe opportuno che il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Istruzione e del Merito intervenissero per porre fine a questa ingiustizia". Anche l’Anief ha denunciato le difficoltà affrontate da docenti e personale ATA, evidenziando che il conguaglio fiscale e altre trattenute hanno ridotto drasticamente gli stipendi di febbraio per migliaia di lavoratori del comparto scuola. L’associazione ha chiesto misure immediate per evitare che situazioni simili si ripetano, proponendo la possibilità di rateizzare le somme dovute ed evitando prelievi improvvisi che lasciano i docenti senza stipendio.

Il conguaglio fiscale - Il conguaglio fiscale è un’operazione contabile che serve a compensare le imposte trattenute in eccesso o in difetto durante l’anno. Tuttavia, per molti insegnanti precari, questa procedura si trasforma in un vero e proprio salasso economico. In alcuni casi, il ricalcolo porta a trattenute così elevate da lasciare ai lavoratori retribuzioni irrisorie.

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