Violenza in classe anche a Cesena, dove un preside è stato colpito con un pugno dal parente di un'alunna. Ministro Valditara: "Lo Stato parte civile contro chi picchia i docenti"
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In provincia di Napoli, si è verificata una nuova aggressione a scuola. A farne le spese un'insegnante d'inglese del liceo artistico "Plinio Seniore" di Castellammare di Stabia. La sua "colpa" sarebbe stata mettere un voto troppo basso a un'alunna, fatto che avrebbe scatenato le ire della madre della ragazzina in classe. In difesa della docente, tirata per i capelli e presa a schiaffi, è dovuto intervenire il personale scolastico in servizio.
L'aggressione è avvenuta nella succursale del liceo artistico Plinio di via Virgilio, davanti agli altri studenti. La donna, nella ricostruzione, ha afferrato per i capelli la docente di inglese, Lucia Celotto, e l'ha colpita con schiaffi al volto tra diversi insulti e rompendole gli occhiali da vista. La mamma contestava una presunta disparità di trattamento nei voti rispetto a quelli assegnati agli altri allievi.
"La signora è venuta verso di me rivolgendomi parolacce e poi colpendomi dietro la testa. Ha attraversato tutto l'istituto, con una vigilanza assolutamente inesistente", ha riferito la professoressa. Versione confutata dalla preside Fortunella Santaniello, che, in una nota, fornisce la sua ricostruzione. La madre dell'alunna che si è resa protagonista dell'aggressione, "era arrivata a scuola dopo essere stata contattata dai responsabili di sede, in quanto la figlia aveva avvertito un forte malore. Nel corso dei concitati attimi in cui il personale scolastico era intento a prestare i soccorsi alla ragazza, si è consumata l'improvvisa violenza".
"I collaboratori scolastici avevano identificato la signora all'ingresso. Non vi è stata un'irruzione, - ha precisato la dirigente scolastica, - la scuola è sempre presidiata, ma, purtroppo, il momento di emergenza con il malessere della ragazza che peggiorava di minuto in minuto ha reso particolarmente complicata la situazione con la necessità di sollecitare a più riprese l'intervento del 118".
Un collaboratore scolastico, continua la preside, è intervenuto per bloccare la madre dell'alunna che era riuscita ad intercettare la docente. Solidarietà e vicinanza alla docente, "nulla può giustificare quanto accaduto. Lo sforzo quotidiano del sistema scolastico è quello di accompagnare gli studenti nella loro crescita personale, di formarli anche alla corretta gestione delle relazioni, di coltivare dialogo e confronto", ha continuato la preside, che subito dopo aver appreso "dell'ingiustificabile episodio ha contattato la docente".
Nel frattempo, anche una scuola di Cesena si è trasformata in teatro di violenza: il preside è stato colpito con un pugno dal parente di un'alunna, andato a prendere la nipote senza delega dei genitori. Il preside ha cercato di spiegare le ragioni per cui la sua scuola media, in via Pascoli, non poteva affidargli la ragazzina, ma l'uomo prima si è innervosito, poi gli ha sferrato un pugno sull'orecchio. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri, mentre il dirigente scolastico è finito in pronto soccorso, rimediando una prognosi di 14 giorni. "Un'aggressione inaccettabile", ha detto il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, visto il luogo in cui si è verificata. "A scuola i nostri ragazzi imparano il rispetto delle regole e delle persone, dove sono chiamati a relazionarsi tra loro usando il dialogo e il confronto come strumento di risoluzione dei conflitti", ha concluso.
Il ministro Giuseppe Valditara è intervenuto sul tema esprimendo la necessità di "ricostruire un patto educativo che unisca genitori, studenti e docenti". Il titolare del dicastero dell'Istruzione ha anche deciso che potrà essere un avvocato dello Stato ad assumere la difesa nelle cause civile e penali in modo che gli insegnanti aggrediti non debbano pagare un legale a proprie spese. In una circolare inviata ai dirigenti scolastici questi ultimi sono invitati a segnalare tempestivamente gli episodi di violenza agli Uffici scolastici regionali, che valuteranno la segnalazione e la inoltreranno al ministero.
Stato parte civile - "Se uno si alza in piedi prende a pugni un insegnante io proporrò che il ministero si costituisca parte civile nel processo penale e chi prende a pugni non avrà di fronte solo l'insegnante ma anche lo Stato perché paghi per il danno di immagine alla missione educativa della scuola", ha detto Valditara intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega a Milano.