Dalle ultime indagini

Napoli, la madre del TikToker Donato De Caprio sarebbe stata uccisa per una fede nuziale e 150€

Questo è ciò che stato sottratto dall'appartamento di Rosa Gigante, mamma del "re dei panini". Intanto si aggravano le accuse per la presunta assassina, vicina di casa della vittima

20 Set 2023 - 18:47
 © Ansa

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A Napoli continuano le indagini per l'omicidio di Rosa Gigante, la 72enne madre del TikToker Donato De Caprio, celebre per il suo detto "con mollica o senza". La presunta assassina e vicina di casa della vittima, Stefania Russolillo, avrebbe ucciso la donna per una fede nuziale e 150€, scomparsi dall'appartamento. Gli inquirenti la ritengono ora responsabile di omicidio aggravato dalla premeditazione, rapina aggravata e tentata distruzione del cadavere, peggiorando la situazione per la Russolillo, già in carcere a Pozzuoli dal 21 aprile.

Gli sviluppi dopo l'accusa di omicidio

 Le ultimi indagini della Squadra Mobile e la Procura di Napoli hanno portato alla luce dettagli ancora più agghiaccianti sull'omicidio di Rosa Gigante, trovata morta nella sua abitazione nel quartiere Pianura della città il 18 aprile scorso. All'accusa di omicidio risultata dalle prime investigazioni, si aggiunge per la presunta colpevole Stefania Russolillo, l'aggravante di premeditazione.

La 47enne avrebbe cercato per ben tre volte di introdursi nella casa della vittima poiché pensava custodisse importanti somme di denaro. La scusa era sempre la stessa: farsi dare il numero della parrucchiera nel tentativo di frugare tra gli oggetti personali della vicina. Gli inquirenti la incolpano anche di rapina aggravata, per la sparizione della fede nuziale e del denaro, ma anche di tentata distruzione del cadavere, rinvenuto con tracce di un principio di combustione.

La ricostruzione del delitto

 Dopo essere entrata nell'abitazione dell'anziana, la Russolillo avrebbe prima stordito la vittima sbattendole la testa contro il muro due volte, poi l'avrebbe strangolata con un tubicino dell'aerosol preso da una macchinetta trovata per casa. Per cancellare le sue impronte, avrebbe preso del liquido infiammabile e infine dato fuoco alla vittima ormai incosciente.

La ricostruzione emersa dagli accertamenti degli inquirenti non lascerebbe scampo alla presunta assassina, le cui impronte sono state rinvenute sulla scena della crimine. Nei mesi scorsi il giudice aveva chiesto una perizia psichiatrica per Stefania Russolillo, dai cui sono stati rilevati "tratti di disturbo della personalità dipendente": la donna era infatti stata in cura per alcolismo. Si attenda ora l'imminente udienza di convalida davanti al gip di Napoli, programmata per il 21 settembre.

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