Il pentimento

Napoli, stupro di gruppo a Marechiaro: uno degli aguzzini chiede scusa

Dopo mesi trascorsi in una comunità di recupero, uno degli stupratori, reo confesso, ha chiesto scusa: "Mi odio per ciò che ho fatto"

19 Ott 2017 - 14:33
 © agenzia

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"Mi odio per ciò che ho fatto". E' la presa di coscienza messa per iscritto e inviata alla vittima da uno dei minorenni responsabili dello stupro di Marechiaro (Napoli). Dopo mesi trascorsi in una comunità di recupero, uno degli stupratori, reo confesso, ha chiesto scusa alla vittima: "Non posso cancellare l’errore commesso - ha scritto il minore - ma sono disposto a fare tutto il possibile per rimediare".

Stupro di gruppo - La violenza risale a maggio. La giovane è stata attirata in un luogo isolato vicino alla scogliera, accerchiata e aggredita da tre giovanissimi. Dopo la violenza, il branco ha si è accanito sulla 15enne insultandola su Facebook. Grazie al supporto di un’amica, la ragazzina ha trovato il coraggio di denunciare. I suoi aguzzini sono stati affidati, in quanto minorenni, a una comunità protetta.

La richiesta di perdono - Ed è proprio all’interno del centro di recupero, secondo quanto si evince dalla lettera pubblicata sul quotidiano Il Mattino, che uno dei violentatori ha deciso di ammettere le sue responsabilità. "Solo dopo averti rivisto in tribunale e aver sentito quello che hai vissuto mi sono reso conto dell'orribile gesto che ho commesso", ha scritto. Non lo dimenticherò mai, ti ho trattata come un oggetto senza pensare alle conseguenze. L'errore commesso non lo posso cancellare, ma sono disposto a fare tutto il possibile per rimediare. Io non sono uno stupratore e non sono un ragazzo violento. Ti scrivo questa lettera senza pretesa di avere ora il tuo perdono, ma sperando di potermelo guadagnare con il tempo e con l'aiuto delle persone che sono qui accanto a me nella comunità di recupero. Spero che l'ammissione della mia responsabilità serva anche ad evitare che su Facebook ti attacchino, perché è colpa mia se la gente ha pensato male di te. Anche io ho una sorella e una madre, chiedo scusa anche alla tua famiglia, anche se so che non mi perdoneranno mai. Ti auguro il meglio".

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