"Dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale", ha aggiunto
Sulla tragedia del Natisone, Gaetano Laghi, legale della famiglia di Cristian Molnar, il 25enne disperso da una settimana dopo essere stato travolto dalle acque del fiume, in alcune interviste accusa: "Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente, ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori". "Dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia - ha aggiunto -, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale".
"Mi aspetterei, da chi è preposto a ricevere telefonate e richieste d'aiuto - ha proseguito il legale - una preparazione tale che, avendo notizie di una persona che si trova in quel posto preciso, sappia come intervenire. Probabilmente sono stati quei primi momenti di sottovalutazione del pericolo che hanno poi determinato il fatto che i ragazzi non siano stati salvati in tempo". "Conseguentemente - ha concluso - bisognerà valutare il grado delle omissioni, perché il procuratore di Udine dice che si parla di omissioni e su questo siamo d'accordo. Purtroppo, però, è un'omissione, un ritardo che ha inciso sul soccorso. Posso ribadire che sono intimamente convinto di questa circostanza: se i soccorsi fossero partiti tempestivamente oggi i ragazzi sarebbero vivi".
Intanto, per il nono giorno, proseguono le ricerche nel Natisone per trovare Cristian. I soccorritori, favoriti dal bel tempo, hanno sezionato il fiume in modo da procedere - adesso che le condizioni di visibilità lo permettono - andando per esclusione dal ponte Romano verso valle. I sommozzatori dei vigili del fuoco in acqua, i fluviali in superficie, i volontari della protezione civile sulle sponde stanno mappando tutte le aree, procedendo progressivamente per sezioni verso la confluenza con il Torre. Nel fine settimana l'assetto resterà immutato. Se le ricerche resteranno senza esito, domenica sera, al termine del decimo giorno di ricerche, saranno fatte delle valutazioni. Lo sforzo è stato imponente: si sono mossi ogni giorno dagli ottanta ai cento soccorritori, con elicotteri, droni, imbarcazioni e unità cinofile.