A diciassette mesi dalla strage

Naufragio di Cutro, chiusa l'inchiesta sui ritardi nei soccorsi: sei indagati | Piantedosi: "Certo dell'estraneità della Gdf e della guardia costiera"

Per il Pm, quattro finanzieri e due militari della guardia costiera "non hanno tenuto comportamenti diligenti". Il 26 febbraio del 2023 il naufragio provocò 94 morti, tra cui 35 bambini, e un numero imprecisato di dispersi

23 Lug 2024 - 18:09
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La strage di migranti a Steccato di Cutro si sarebbe potuta evitare. È questa l'idea degli inquirenti che hanno chiuso l'inchiesta sui ritardi nei soccorsi al caicco "Summer Love". Sono sei gli indagati, quattro finanzieri e due militari della guardia costiera, a carico dei quali il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Pasquale Festa, ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. I reati ipotizzati sono naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Il 26 febbraio del 2023 il naufragio provocò 94 morti, tra cui 35 bambini, e un numero imprecisato di dispersi. Il ministro dell'Interno Piantedosi ha commentato: "Sono certo dell'estraneità della guardia di finanza e della guardia costiera".

Pm: "Indagati non hanno tenuto comportamenti diligenti"

 Nell'avviso di conclusione indagini sulla strage, il procuratore Giuseppe Capoccia ha scritto che se i comportamenti dei sei indagati - appartenenti alla guardia costiera e alla guardia di finanza - fossero stati "diligentemente tenuti, avrebbero certamente determinato l'impiego di assetti della guardia costiera per l'intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza, impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e, in prossimità, si sgretolasse urtando contro una 'secca' a seguito di una manovra impedita del timoniere, così non impedendo l'affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 94 persone, decedute tutte per annegamento".

Giorgetti: "Difendo l'operato di Gdf e capitaneria"

 "Grande rispetto per la magistratura, ne difendo l'operato e l'indipendenza. Allo stesso modo difendo con convinzione l'operato di guardia di finanza e della Capitaneria di Porto, certo che hanno sempre agito esclusivamente per il bene pubblico come fanno ogni giorno insieme alle altre forze di polizia". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti commenta sui social la chiusura delle indagini sulla tragedia di Cutro. 

Piantedosi: "Certo dell'estraneità di Gdf e guardia costiera"

 Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Conosco la competenza e la dedizione di tutti gli appartenenti alla guardia di finanza e alla Capitaneria di porto che, quotidianamente, profondono il massimo impegno nella straordinaria opera di salvataggio di vite umane e nel contrasto ai trafficanti di esseri umani - ha osservato -. Per questo, sono certo che nel prosieguo del procedimento giudiziario gli operatori di Crotone dimostreranno la loro estraneità rispetto ad ogni possibile responsabilità relativa al naufragio di Cutro. Auspico che anche per i servitori dello Stato valga il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva".

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