Alla procura di Crotone arriva l'esposto di decine di associazioni e Ong per fare chiarezza sulla tragedia, analoga iniziativa è stata promossa a Catanzaro per indagare sulla condotta dei ministeri
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Recuperato il corpo della 76esima vittima del naufragio di Cutro: si tratta di una bambina, di età compresa tra i 7 e i 10 anni. La salma è stata individuata in località Praialonga dai vigili del fuoco impegnati nelle attività di perlustrazione del litorale, a non molta distanza dal luogo della tragedia. In giornata erano stati recuperati altri due corpi appartenenti rispettivamente ad un'altra bambina, di età compresa tra i 5 e i 6 anni, e ad un adulto.
A Steccato di Cutro intanto è stata organizzato il corteo "Fermare la strage subito" promosso da Rete Asilo, al quale hanno aderito decine di associazioni, partiti, sindacati e movimenti, per protestare contro le morti di migranti in mare dopo il naufragio del barcone nelle acque antistanti il centro. Dietro la croce realizzata con i legni della barca che si è infranta su una secca, ci sono almeno 5mila persone provenienti da tutto il centro sud e anche da regioni del nord. All'avvio del corteo c'è stato anche un battibecco con una signora che da un balcone inveiva contro i manifestanti, alcuni dei quali le hanno risposto cantando "Bella ciao". Tra i partecipanti anche l'ex sindaco di Riace Domenico "Mimmo" Lucano. Il corteo, partito dall'ingresso della frazione, finirà sul lungomare.
"Davanti a così tanti morti e chissà quanti dispersi, è doveroso fare chiarezza". Così hanno dichiarato oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea (tra cui le ong che si occupano dei salvataggi in mare) che deciso di presentare un esposto collettivo alla procura di Crotone per chiedere di fare luce sul naufragio di Steccato di Cutro. "Vogliamo dare il nostro contributo all'accertamento dei fatti, non ci possono essere zone grigie su eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi", hanno precisato. Poi l'appello all'Italia e all'Europa di "mettere in piedi al più presto un sistema di ricerca e soccorso in mare adeguato e proattivo" per evitare altre tragedie.
A presentare un esposto indirizzato "al procuratore della Repubblica di Catanzaro" Nicola Gratteri, è stato invece il magistrato in quiescenza Rosario Russo, già sostituto procuratore generale della Cassazione. Nel documento ha chiesto di dissipare i dubbi sulla condotta della catena di comando dei soccorsi, che vede al vertice i ministri dei Trasporti Matteo Salvini e dell'Interno Matteo Piantedosi, alla luce dell'articolo 96 della Carta e della legge costituzionale del 1989 (che regolano la competenza del Tribunale dei ministri su reati compiuti durante l'esercizio delle funzioni ministeriali). Lo riporta l'Avvenire.