BRACCIO DI FERRO

Migranti, la nave Humanity a Catania: sbarcati i 144 fragili su 179 naufraghi | Scontro su chi è rimasto a bordo

Il capitano non lascia il porto: "Illegale partire se non scendono tutti"

06 Nov 2022 - 20:56
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La nave Humanity 1 della Ong "Sos Humanity", con a bordo 179 naufraghi, giunta nel porto di Catania ha fatto sbarcare 144 migranti, dopo l'ispezione delle autorità italiane, come previsto del nuovo decreto, per individuare fragili, donne e bambini. Gli altri migranti dovranno invece tornare al largo. I primi a lasciare la nave sono state tre donne minorenni con un neonato. 

"Al momento ci sono naufraghi ancora a bordo della Humanity 1 al porto di Catania, che le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare: sono tutti uomini adulti, senza problemi medici. Non ci è stato chiesto di partire, noi restiamo nel porto e abbiamo intenzione di sbarcare anche gli altri naufraghi ancora a bordo", riferisce la Ong Sos Humanity.

La nave Humanity 1 arriva a Catania: le proteste degli attivisti per gli sbarchi contingentati

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Dalla Humanity 1 sbarcati 144 migranti, 100 sono minori non accompagnati - Il Viminale ha fatto sapere che dalla nave Humanity 1, sono stati fatti scendere tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf). Sono scesi complessivamente 144 migranti, di cui 102 minori: cento non accompagnati. L'unico nucleo familiare è composto da due minori e uno zio. Tutti i migranti scesi dalla nave, dopo le operazioni di prima assistenza e identificazione sono stati trasferiti nei centri di accoglienza, mentre i 35 migranti rimasti a bordo della nave hanno ricevuto pasti caldi. 

 

Attivisti sul molo protestano - Poco distante dalla nave, dietro uno striscione dalla scritta "porti aperti", una trentina di attivisti hanno inscenato una protesta allo slogan di "tutti liberi e tutte libere", chiedendo lo sbarco immediato di tutti i naufraghi. Secondo quanto prevede il nuovo decreto, durante l'ispezione devono essere individuati persone fragili, donne e bambini: gli unici che hanno i requisiti per sbarcare. 

 

Ong Humanity: illegale lasciare porto se non sbarcano tutti - "Non sono io il capitano, non decido io, ma lasciare il porto di Catania se non dovessero sbarcare tutti i migranti che sono a bordo della nave sarebbe illegale, perché sono tutti profughi", ha detto Petra Krischok, portavoce di Sos Humanity. A breve giro, la Ong ha reso noto anche il parere negativo del capitano: "Il nostro capitano, Joachim Ebeling, è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto con i 35 sopravvissuti. Il nostro capitano ha risposto alla email e ha spiegato che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai migranti soccorsi finché non saranno sbarcati". 

 

Soumahoro: a Catania in corso un vergognoso sbarco selettivo - "In questo momento al porto di Catania è in corso uno sbarco selettivo. Corpi consumati di naufraghi già sfiniti da freddo, stanchezza, traumi e torture sono considerati, per volontà del governo di Giorgia Meloni, degli oggetti. Una vergogna!", scrive su Twitter il deputato di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro. Presto il confronto potrebbe spostarsi in aule giudiziarie: "Un pool di avvocati - annuncia Soumahoro - sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale".

Tre navi Ong davanti alle coste della Sicilia - Sono al momento tre (dopo l'arrivo in porto della Geo Barents) le navi di Ong che da giorni chiedono un porto sicuro per lo sbarco dei migranti soccorsi al largo, stazionando al largo delle coste orientali della Sicilia, nel Catanese. Ma dal Viminale ribadiscono la linea adottata: "Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare", ma "gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali". Posizione rimarcata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che, da Milano, sottolinea che l'Italia si fa "carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario", ma, spiega, "senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera" e "senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro".

Sbarchi ad Augusta e Roccella Ionica - Intanto due navi, non di Ong, con a bordo, complessivamente, 147 migranti e due cadaveri, sono arrivate nel porto di Augusta, nel Siracusano. Sono la Jean Francois Deniau, dell'assetto Frontex, che ha soccorso 88 persone, e la petroliera Zagara che, in due operazioni, ha messo in salvo 59 migranti, recuperando anche due corpi. Ancora uno sbarco a Roccella Ionica, dove sono arrivati 81 migranti.

Migranti, attivisti Ong Mediterranea contestano il ministro Piantedosi a Venezia

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Parigi: martedì riunione per accoglienza migranti da Italia - La Francia metterà a punto martedì, in una riunione del suo ministero degli Interni, le modalità per l'accoglienza dei migranti sbarcati in Italia. Lo precisano fonti dello stesso ministero d'oltralpe, confermando la disponibilità manifestata venerdì dal ministro Gerald Darmanin ad accogliere "una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l'Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo". Secondo la stessa fonte, il via libera al trasferimento arriverà dopo un sopralluogo in Italia dei responsabili dell'immigrazione francese che effettueranno colloqui coi migranti da accogliere.

Pd: scelte illegittime, Piantedosi venga in Aula - "Il governo deve rispondere di una gestione inaccettabile. In queste ore a Catania non si stanno seguendo le regole internazionali e nazionali, si sta agendo con procedure che non hanno precedenti né giustificazione e che sono gravemente lesive dei diritti di persone che hanno la sola "colpa" di essere scappate "dall'inferno". Lo dichiara la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani che chiede al ministro Piantedosi di venire in Aula alla Camera a riferire sulle scelte fatte a Catania. "Scelte che sembrano illegittime, in violazione del diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario". 

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