parla la coppia finita sott'inchiesta

Neonata nella busta dal Marocco, la famiglia di Torino: "Ridatecela, lasciatela crescere con noi"

Parla Bouzadi El Mehdi, meccanico marocchino da 30 anni in Italia, che con la moglie aveva accolto la piccola, affidata loro da una donna che l'aveva fatta entrare clandestinamente. Il blitz della polizia nella sua casa: è accusato di favoreggiamento

20 Mar 2025 - 08:20
 © ansa

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"Non c'entriamo nulla, vogliamo bene a quella bambina. Abbiamo anche provato a farle avere i documenti per regolarizzarla e avevamo una delega dalla madre per occuparcene. Questa è la verità". A dirlo al quotidiano La Stampa è l'uomo accusato di aver custodito, in un alloggio alla periferia nord di Torino, la neonata portata in una busta della spesa in nave dal Marocco in Italia a ottobre, dopo che la madre naturale, secondo l'accusa, l'aveva ceduta a una coppia, ora accusata di avere introdotto illegalmente la piccola, quando aveva due mesi. L'uomo invece, meccanico e commerciante d'auto originario del Marocco e che vive in città da trent'anni, insieme alla moglie, è accusato di favoreggiamento.

L'appello della "nuova" famiglia: "Ridatecela"

 I due si sarebbero presi cura della piccola, fino a quando non sono intervenuti gli uomini della squadra mobile della polizia. "Non sapevo niente della sua storia, se no non avrei accettato di tenerla con noi nemmeno per un giorno", spiega, raccontando la sua versione dei fatti anche in un video. E ora chiede: "Lasciatela crescere con noi, qui le volevano bene tutti".

"Quella bambina mi manca, non riesco a dormire da quando me l'hanno portata via. Pensano che siamo stati noi a rapirla, invece abbiamo solo fatto un favore alla sua mamma, che lavora in un bar e non poteva occuparsene - è la versione dell'uomo sul quotidiano -. Le abbiamo comprato tutto: abbiamo speso quasi mille euro tra passeggini, giochi, pannolini. E ora perché non possiamo adottarla noi? Perché non possiamo riaverla qui?", conclude l'uomo.

La storia della bimba nella busta

 In breve la vicenda della bimba della busta, che a due mesi di vita viene portata in nave dal Marocco in Italia nascosta in un sacchetto della spesa per sfuggire ai controlli. E forse destinata a essere venduta, secondo la questura di Torino dopo un'indagine sfociata il 12 marzo in un vero e proprio blitz con quattro arresti. I provvedimenti, firmati da un pool di pm della procura, sono scattati per due coppie di origini marocchine. La prima è quella dei corrieri; la seconda è quella che avrebbe custodito la bimba, pare dietro un compenso in denaro (una sorta di retta mensile che non sarebbe stata neppure pagata). Le circostanze da chiarire sono ancora parecchie. 

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