Nell'interrogatorio di agosto, sul secondo figlio, la 21enne aveva detto: "Aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni"
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"Ho provato a scuoterlo, non respirava e l'ho messo nel giardino". È quanto dice Chiara - ai domiciliari (anche se la procura chiede la custodia in carcere) in relazione alla morte dei due suoi neonati, partoriti a circa un anno di distanza e trovati sepolti nel giardino della sua villetta a Traversetolo, in provincia di Parma - rispondendo alle domande degli investigatori sulla nascita del primo bambino durante l'interrogatorio del 10 settembre. A riportare le dichiarazioni della 21enne è la Gazzetta di Parma.
In quell'interrogatorio, Chiara spiega di avere avuto le contrazioni e di aver partorito il bimbo (il primo) "in camera, di notte". "Ho tagliato il cordone ombelicale", aggiunge. Un elemento, questo, che potrebbe far ipotizzare che il piccolo possa essere morto per emorragia come il fratellino nato ad agosto di quest'anno. Secondo gli investigatori, coordinati dalla Procura di Parma, in base a vari riscontri quel primo bimbo sarebbe venuto alla luce il 12 maggio 2023, ma Chiara - quando le viene chiesto quando è avvenuto il parto - dice di non ricordare. La giovane è indagata per omicidio volontario anche in relazione al primo figlio.
Nell'interrogatorio di agosto, sul secondo bimbo da lei partorito, Chiara dice: "Aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni".
Quando la notizia del ritrovamento dei due corpicini travolge la famiglia di Chiara, i genitori nelle intercettazioni - riporta la Gazzetta - rivelano la loro inconsapevolezza: "Cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera", le dicono. Chiara non crolla e nel successivo interrogatorio nega anche di avere indotto entrambi i parti, nonostante le ricerche sul Web in senso opposto.