Alla 95enne simbolo degli sfollati post terremoto revocato anche l'assegno per l'autonoma sistemazione
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Prima è stata costretta a lasciare la sua casetta di legno dove era andata ad abitare dopo il terremoto che ha reso inagibile la sua abitazione a Fiastra (Macerata), poi ha perso anche il suo secondo alloggio provvisorio: il container. Ma per Nonna Peppina, la 95enne diventata simbolo degli sfollati, le sventure non sono ancora finite perché ora le è stato revocato anche il contributo per l'autonoma sistemazione. Lo ha denunciato su Facebook la figlia Agata Turchetti.
"La casetta di legno, di nostra proprietà, è sotto sequestro giudiziario. Il container, di nostra proprietà, è stato rimosso dopo ventuno anni, per evitare ulteriori guai. Il contributo per l'autonoma sistemazione assegnato a mia madre è stato revocato. A San Martino di Fiastra le Sae non ci sono e non ci saranno mai. Poche domande mi affollano il cervello: Dove dovrebbe andare mia madre che non ha più una casa? Cosa devono farci ancora?", ha scritto sul suo profilo social la figlia di Nonna Peppina.
Ora la 95enne vive a casa dell'altra figlia, Gabriella, in attesa di poter tornare nella sua casetta di legno a pochi passi dalla sua abitazione di una vita. Manca ancora l'autorizzazione paesaggistica, ferma alla Soprintendenza delle Belle Arti di Ancona. "Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Ma non riusciamo ad avere l'autorizzazione. Se mia madre non avesse noi figlie io vorrei proprio sapere cose dovrebbe fare", ha detto la figlia Agata a Cronache Maceratesi. E intanto sono sette mesi che Nonna Peppina non ha una casa.