Al bando anche stereotipi, generalizzazioni decontestualizzate di episodi di cronaca che ledono la dignità di singole persone
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Basta con le parole d'odio in tv, radio o sulle piattaforme social. È questo l'obiettivo del nuovo regolamento varato da Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L'elaborazione del testo è stata preceduta da una consultazione pubblica a cui hanno partecipato le associazioni di settore, società civile e imprese, con la collaborazione dell'Ordine dei giornalisti. L'Autorità punta così a contrastare la discriminazione.
Attraverso il regolamento l'Autorità intende fornire un quadro più definito di norme finalizzate al contrasto alle espressioni d'odio, secondo i principi delle normative italiane ed europee in materia volti a contrastare forme di discriminazione basate sulla costruzione e diffusione di stereotipi, nonché di generalizzazioni decontestualizzate di singoli episodi di cronaca che ledono la dignità di singole persone.
Il regolamento stabilisce i principi e le disposizioni cui devono adeguarsi i fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana nei programmi di informazione e intrattenimento per assicurare il rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e contrasto alle espressioni di odio. Restano ferme le attribuzioni dell'Ordine dei giornalisti di cui al combinato disposto della legge n.69/1963 e del D.P.R. n.137/2012, relativamente ai propri iscritti.