A "Quarto Grado" il racconto in diretta di Alfonso, in lacrime
"Non riuscivo a sognare mio figlio e mi stavo preoccupando, così ho chiesto a mia madre perché non ne fossi in grado e lei mi ha risposto che avrei dovuto aspettare un mese... il tempo che Luca diventasse un angelo. E così è stato, a circa un mese dalla tragedia l'ho sognato".
Così, fra le lacrime, Alfonso Sacchi racconta a "Quarto Grado" il suo "incontro" con il figlio Luca, ucciso fuori da un pub in zona Appio Latino nella serata del 23 ottobre mentre difendeva la sua ragazza Anastasiya Kylemnyk da una presunta rapina.
"Mi ha detto 'Papà, io sono qua, sono sempre stato qua. Non ho nessun dolore, non ti preoccupare, mi sento leggerissimo. Ti chiedo solo una cortesia, di' a mamma di non piangere più perché io sto bene'".