Fotogallery - Mestre, un uomo ucciso durante una lite in ascensore
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La contestazione arriva dopo gli interrogatori di garanzia dei moldavi Radu e Marin Rasu, accusati del delitto. I due hanno ribadito la versione di una reazione a un tentativo di furto
L'omicidio di Mestre fu un "agguato pianificato". E' questa l'ipotesi che si sta rafforzando sull'uccisione di Lorenzo Nardelli dopo gli interrogatori di garanzia dei cugini Radu e Marin Rasu, accusati del delitto avvenuto nell'ascensore di un palazzo della città veneta. La contestazione arriva dal gip di Venezia ai due trentenni moldavi prima della convalida degli arresti e di una nuova ordinanza di custodia in carcere. Il legale dei due, l'avvocato Jacopo Trevisan, ha detto di non saper spiegare perché il giudice ipotizzi la pista di "una trappola" e quale sarebbe stato il motivo. I due cugini hanno ribadito al gip che avrebbero reagito a un tentativo di furto.
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Lorenzo Nardelli è stato massacrato nella cabina dell'ascensore del condominio di via Rampa Cavalcavia, al civico 9, e i due cugini, 32 e 35 anni, erano stati colti in flagranza di reato nello stesso ascensore, dove i tre erano andati dopo una rissa iniziata nell’appartamento dei due moldavi, per ragioni sulle quali la squadra e la Procura stanno cercando di far luce.
Sul corpo di Nardelli è stata intanto eseguita l'autopsia e, secondo i primi esiti, il 32enne sarebbe stato ucciso dai violenti colpi ricevuti a mani nude, alla testa e al torace. Il referto del medico legale Cristina Mazzaroli parla di politrauma cranico e toracico con lesioni da "trattenimento" riscontrate sulle braccia del giovane, che potrebbe essere stato bloccato da uno dei due indagati, e picchiato selvaggiamente dall'altro mentre i tre si trovavano nell'ascensore.