Terzo Indizio ricostruisce il caso della donna "uccisa due volte" dall’ex convivente Paolo Chieco
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"Era una proprietà sua, ma io non ho mai capito se fosse gelosia o semplice violenza che aveva dentro di sé". Così a Terzo Indizio Camilla Schiuma commenta la morte della figlia Anna Rosa Fontana uccisa dall’ex convivente Paolo Chieco. Quest'ultimo aveva già tentato di ucciderla una prima volta nel 2005 con quindici coltellate, ma in quel caso la donna riuscì a salvarsi grazie al tempestivo intervento di medici e forze dell’ordine.
A distanza di cinque anni, nel dicembre del 2010, l’uomo riuscì nel suo folle obiettivo. Dopo averla aspettata sotto casa la colpì mortalmente con sei coltellate al collo, alla schiena e ad un fianco. La rabbia dei familiari è rivolta ora contro la giustizia visto che gli appelli disperati di Anna Rosa rimasero senza risposta e nessuno riuscì a proteggerla. Infatti ,dopo il primo tentato omicidio Chieco scontò solo due anni di carcere e uno di domiciliari. "Ora lo Stato dovrà rispondere per i danni creati dalla mala gestione di tutta la vicenda", ha dichiarato Maria Pistone, legale della famiglia Fontana.