Per la prima volta l’audio dei vocali con cui Chiara chiese ad un amico all'oscuro di tutto di accompagnare Stefania all'appuntamento con la morte
Pochi secondi di un vocale mandato tramite whatsapp. La voce di una donna. Ostenta tranquillità, disinvoltura, ma in realtà sta andando a nascondere il corpo della sua rivale in amore. Proprio la donna che ha appena colpito a martellate in un garage fino a farle perdere i sensi. Per la prima volta si può sentire la voce di Chiara Alessandri mentre comunica con Angelo Pezzotta, il “complice inconsapevole ed involontario” del delitto di Gorlago. L’uomo che accompagnò la vittima al suo appuntamento con la morte. L’audio messaggio, un’esclusiva di News Mediaset, firmata dall’inviato Enrico Fedocci, è stato mandato in onda dai telegiornali del Biscione.
Angelo Pezzotta è il “complice involontario ed inconsapevole” dei piani di Chiara Alessandri. Ingannato anche lui proprio attraverso questi messaggi. La sua figura è centrale nell’inchiesta perché grazie alla sua testimonianza i carabinieri sono riusciti ad individuare un presunto colpevole.
Il vocale è stato registrato il 17 gennaio scorso, alle 17.50, proprio nel momento in cui la donna accusata di avere ucciso Stefania Crotti era a bordo della sua auto, una Mercedes Classe B. Stefania era nel bagagliaio, agonizzante, come ha rilevato l’autopsia. Da lì a poco, è la convinzione degli inquirenti, Stefania sarebbe stata abbandonata nelle campagne della Franciacorta e data alle fiamme.
Nello stesso servizio si sente un'altra porzione di audio. Questa volta il vocale è stato registrato il 4 gennaio e rivela il piano della donna. Nel messaggio la presunta assassina cerca di convincere Pezzotta ad aiutarla e a convincere Stefania a farsi accompagnare ad un appuntamento segreto organizzato dal marito. Ma secondo chi indaga, ad aspettarla, c’era proprio la rivale in amore. Questa sera alle 21.30 Quarto Grado manderà in onda altre porzioni dei messaggi vocali di Chiara Alessandri, proprio quei messaggi che costituiscono uno degli elementi in mano ai magistrati con maggior forza accusatoria.