La donna, in aula durante l'udienza, ha chiesto scusa ai familiari della vittima e ha spiegato di aver agito per paura per se stessa e per suo figlio per difendersi da presunte minacce di Luigi Criscuolo
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Per l'omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto a Pavia come Gigi Bici, è stata condannata a 16 anni Barbara Pasetti. La fisioterapista, a processo con rito abbreviato, oltre all'omicidio volontario era accusata anche di occultamento del cadavere, detenzione illegale di arma e tentata estorsione. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale di risarcimento di 100mila euro per ciascuna delle cinque parti civili. La donna, in aula durante l’udienza, ha chiesto scusa ai familiari della vittima e ha spiegato di aver agito per paura per se stessa e per suo figlio per difendersi dalle presunte minacce di Criscuolo.
"Le scuse di Barbara Pasetti? Non me ne faccio nulla e non mi interessano. L'avrei detto anche se l'avessero condannata all'ergastolo". E' stata questa la reazione di Katia, seconda figlia di Luigi Criscuolo, subito dopo la sentenza. "L'unica cosa che conta - ha aggiunto Katia Criscuolo in lacrime all'uscita del Tribunale - è che mio padre non me le restituirà nessuno. Senza di lui la mia vita è precipitata. Ho perso 30 chili, non riesco più ad avere un lavoro". A poco sono valsi i tentativi degli avvocati Graziano e Yuri Lissandrin, legali di parte civile, di consolarla spiegandole che la condanna a 16 anni, in un processo celebrato con rito abbreviato, era il massimo che si poteva ottenere. Quando Barbara Pasetti è uscita dall'aula coprendosi il volto, Katia Criscuolo le ha detto "Tanto prima o poi ci rivedremo".