Attesi dettagli e risposte sul delitto della studentessa 22enne
È in corso da oltre sette ore l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin all'Istituto di medicina legale di Padova. L'esame potrà fare chiarezza sulle modalità dell'aggressione e dell'omicidio della studentessa 22enne da parte dell'ex fidanzato Filippo Turetta. Il giovane, da oltre cinque ore, sta sostenendo l'interrogatorio davanti al pm di Venezia Andrea Petroni, nel carcere di Verona. Dopo le brevi dichiarazioni confessorie al gip, il 21enne ha deciso di parlare e rispondere alle domande.
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"Voglio parlare", avrebbe detto Turetta ai suoi legali, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, nei colloqui in carcere di questi giorni. Ma gli inquirenti restano cauti, perché, se volesse, avrebbe sempre la facoltà di restare in silenzio. L'interrogatorio è iniziato intorno alle 11.
I primi esiti degli esami autoptici potrebbero fornire risposte sul numero di coltellate (una ventina, secondo la prima ispezione sul cadavere) e su quale lama sia stata usata da Turetta per colpire Giulia Cecchettin: quella da 12 centimetri recuperata nell'auto in Germania o quella del coltello da 21 centimetri trovato spezzato nel parcheggio di via Aldo Moro. O entrambi.
Bisognerà accertare, inoltre, se siano presenti ferite di altra natura, da calci o pugni. E se Turetta abbia infierito sulla ragazza quando lei era ancora viva. Ciò potrebbe portare la procura a contestare l'aggravante della crudeltà, mentre l'interrogatorio si concentra sull'ipotesi di una premeditazione. Gli accertamenti medico legali devono anche stabilire se sia stato inferto un fendente letale o se la botta alla testa subita, quando è stata spinta a terra su un marciapiede mentre tentava di scappare, abbia causato la morte.
Fondamentale stabilire anche l'arco temporale, cioè se Giulia è morta verso le 23.40, quando le telecamere hanno ripreso l'ultima fase della aggressione, o se era ancora viva quando è stata caricata in macchina prima della fuga di Turetta. Le prime analisi hanno stabilito che la giovane è morta per "shock emorragico" e hanno individuato soprattutto ferite alla testa e al collo.
L'autopsia, iniziata intorno alle 9, è stata affidata a Guido Viel del dipartimento di Anatomia Patologica dell'Università di Padova. La famiglia di Giulia ha nominato come consulenti Stefano D'Errico, direttore di Medicina legale dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, che ha seguito gli accertamenti nella morte di Liliana Resinovich, e Stefano Vanin, entomologo che si è occupato dei casi di Yara ed Elisa Claps. Pure la difesa, in procura assieme al legale di parte civile Stefano Tigani, ha scelto la sua esperta, Monica Cucci.
Intanto, i carabinieri che conducono l'inchiesta sono pronti ad andare a prendere nei prossimi giorni l'auto di Turetta - che presto sarà trasferito dal reparto infermeria del carcere alla sezione "protetti" - con i reperti sequestrati, tra cui uno dei coltelli. E saranno effettuati nelle prossime settimane una serie di accertamenti irripetibili, come quelli sulle tracce di sangue, sulla macchina e sui coltelli, tutti affidati al Ris di Parma. Aspetti tecnici che, assieme al faccia a faccia tra pm e Turetta, chiamato a rispondere di fronte alle prove, potrebbero chiudere il cerchio di questo ennesimo sconvolgente femminicidio.