A "Mattino 4" la testimonianza di Filomena De Mare: "Ogni tanto dicevo ai miei figli di mandarmi un messaggio"
"La situazione è sempre la stessa, mio figlio non c'è più" dice a "Mattino 4" Filomena De Mare, la madre di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra il primo e il 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) con un colpo di pistola in pieno petto. "Santo era carismatico, organizzava sempre cose, non stava mai fermo, aveva una giornata molto impegnata e incastrava tutto. Non aveva mai uno spazio vuoto e se gli chiedevi di fare qualcosa insieme doveva organizzarsi. Era amante della vita, di fare cose e credeva in tutto quello che faceva" ha raccontato la donna.
"Ripetevo tutte le sere ai miei figli "se succede qualcosa girate le spalle e andate via, fate la parte degli stupidi non fa niente, basta che tornate a casa. Evitate perché il mondo sta diventando sporco. Con i miei figli ho un gruppo whatsapp e ogni tanto, quando erano fuori casa, dicevo loro di mandarmi un segnale, un messaggio per sapere dove stavano. Le mamme devono guardare i figli, a volte magari non ti ascoltano, però se tu diventi perpetua prima o poi qualcosa gli arriva" ha proseguito la madre di Santo.
La donna ha poi commentato la lettera scritta dai genitori del 17enne che ha sparato: "Non penso che siano una famiglia distrutta quanto me, mio figlio non c'è più, il suo c'è ancora. La mamma è intervenuta con gli assistenti sociali? Doveva fare di più, il figlio era un pericolo e lei come mamma doveva fare di più, lo doveva far rinchiudere. Quel ragazzo quella sera aveva la macchina del padre ed è senza patente, il padre doveva dirgli "vai a piedi o ti passa a prendere un amico". Un figlio è di una mamma e non va abbandonato, io per i miei figli mi sono battuta, ho litigato con loro ma a me non interessava, ho vinto sempre io. Non le accetto le scuse, io non le sento".