Speciale Il caso Sharon Verzeni
IL DELITTO DI TERNO D'ISOLA

Omicidio Sharon, il procuratore: "La soluzione in tempi non lunghi, ma lasciateci lavorare"

Gli inquirenti assicurano: "Prenderemo il killer. " E agli abitanti di Terno d'Isola, che temono ci sia un balordo in libertà: "La vigilanza è altissima, la popolazione non deve avere paura"

30 Ago 2024 - 09:01
 © Italy Photo Press

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Sull'omicidio di Sharon Verzeniin Procura a Bergamo gli investigatori sono ottimisti: "Prenderemo il killer di quella donna", assicurano. Sull'esito delle indagini nessuno rivela gli ultimi sviluppi, ma i messaggi che passano sono di fiducia in una soluzione non lontana. "Abbiamo delle ragioni per essere moderatamente ottimisti di arrivare a una soluzione in tempi non lunghi", chiarisce il procuratore facente funzioni Maria Cristina Rota. A un mese dall'accoltellamento della 33enne, ancora non si trova il movente del delitto. 

"Una ragazza senza ombre

 "Difficile fare ipotesi su chi potesse volere la morte di Sharon", scrive l' "Eco di Bergamo", che sottolinea come la 33enne fosse "una ragazza con una vita tranquilla e senza ombre". Secondo quanto scrive il quotidiano, "nulla di significativo sulla sua vita è emerso dalle testimonianze, sia dei familiari che delle colleghe di lavoro, nulla dall'analisi del cellulare, ed è anche possibile che l'assassino non abbia lasciato alcuna traccia del suo Dna". 

Vigilanza rafforzata

 Un delitto talmente strano che si ipotizza anche che Sharon abbia incontrato la persona sbagliata nel momento sbagliato. E così, in paese si è fatta strada la paura che ci sia un balordo in libertà, pista mai abbandonata. Il procuratore ammette che il fatto "desta un fortissimo allarme sociale come ogni delitto", ma aggiunge: "Riteniamo che l'incolumità della popolazione non sia a rischio perché c'è una vigilanza rafforzata". Le forze di polizia sono infatti presenti giorno e notte. E le indagini "serratissime, in più direzioni, con il pm titolare che segue ogni evoluzione e l'Arma dei carabinieri che ha dispiegato tutte le forze disponibili con professionisti di alto livello e buoni investigatori". 

Il procuratore: "Lasciateci lavorare"

 Il procuratore conferma che al momento non ci sono indagati e che il fidanzato Sergio Ruocco è stato sentito "come persone informata sui fatti e tale rimane". A fronte di una copertura mediatica massiccia, il procuratore segnala che adesso occorre frenare l'attenzione e spiega: "L'unica esigenza che sentiamo è la serenità e la tranquillità nell'operare. Abbiamo bisogno di lavorare in pace. In questo periodo, durante le ricerche dell'arma del delitto, ci sono schiere di curiosi, cameramen e giornalisti che non consentono di lavorare in serenità. E' un assedio non utile alla risoluzione del caso. Lasciateci lavorare". 

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