I due gemellini si sono ricongiunti e sono stati avvistati mentre mangiavano mele da un albero. Il Parco: "Continuiamo a monitorarli"
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I cuccioli dell'orsa Amarena si sono ricongiunti e stanno bene. Non solo: al momento sembra che siano perfettamente in grado di sopravvivere da soli. Sono stati anche avvistati mentre si nutrivano prendendo alcune mele da un albero. I responsabili del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise hanno fatto sapere che "le ricerche sono sospese", ma continueranno le attività di monitoraggio dei loro spostamenti "con l'obiettivo di fornire più elementi possibili per valutare le future decisioni da prendere".
Al momento, dunque, i due cuccioli rimasti soli dopo l'uccisione della madre stanno bene. "Con grande sollievo possiamo darvi conferma definitiva che, ad oggi, i cuccioli sono entrambi vivi e che dopo una prima separazione si sono ricongiunti", ha fatto sapere in una nota il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
"I guardiaparco", si legge in una nota, "grazie all'utilizzo di visori notturni sono riusciti ad avvistare a distanza i due orsi mentre si stavano alimentando su una pianta di melo. L'avvistamento è avvenuto in un luogo ancora più interno del Parco rispetto al punto dell'ultimo avvistamento". Il Parco ha poi ricordato che "l'home range a cui sono stati abituati dalla mamma è molto ampio e ricomprende sia zone più selvagge del Parco, sia zone più antropizzate, fuori Parco, come la stessa San Benedetto dei Marsi".
Dal Parco è poi arrivato un invito a rinunciare alla curiosità di vedere i cuccioli. "Riescono a orientarsi e a muoversi senza troppi problemi sul territorio e per ora si sono allontanati dall'area del Fucino, molto più antropizzata e quindi maggiormente pericolosa", si legge in una nota sui social network, "i gemellini, di orso bruno marsicano riescono ad alimentarsi in autonomia anche senza la madre".
Sempre dal Parco si fa sapere che le attività di cattura sono al momento sospese. "È bene ricordare che le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, non sono alte e che le insidie, anche naturali (interazioni con altre specie), sono molte", ha fatto sapere il Parco, "qualsiasi disturbo o interferenza di origine antropica potrebbe causare l'allontanamento dei cuccioli da aree idonee e una loro nuova separazione. Per il benessere di questi cuccioli adesso è fondamentale agire con estremo equilibrio e attenzione da parte di tutti: media, cittadini, amministratori. Chiediamo di mettere da parte la curiosità spasmodica, rinunciando a qualunque idea di andare a vedere come e dove stanno e di non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio".
Infine una richiesta: "In caso di avvistamento fortuito, non tentare per alcun motivo di avvicinarsi ai cuccioli, ma segnalare prontamente il luogo al Servizio di sorveglianza o ai carabinieri (112). Chiediamo di procedere a basse velocità lungo tutte le strade che collegano l'area meridionale del Fucino con il Parco e ovviamente nelle aree interne al Parco. Comprendiamo pienamente la preoccupazione dei media, come quella dei cittadini e delle cittadine, ma di certo non sarà la curiosità a dare un futuro a questi orsi".