Simone Stefani, responsabile della sezione trentina della Lega anti vivisezione, si schiera contro la cattura: "Sono stati uccisi solo pochi bovini"
di Imma Baccelliere© ansa
In Trentino, continua la caccia all'orso M49. Bloccato a luglio, fuggito poche ore dopo superando una recinzione alta 4 metri, ora si aggira libero nella zona pedemontana della Marzola. L'amministrazione preoccupata ha lanciato un'ordinanza: "Se M49 si avvicina ai centri abitati, i forestali hanno l'autorizzazione di abbatterlo". I cittadini spaventati non si avventurano nelle zone frequentate dall'orso neanche per i tradizionali pic-nic estivi. Le associazioni animaliste, però, non accettano questa demonizzazione dell'animale. "E' una paura costruita ad hoc" spiega Simone Stefani, responsabile della sezione trentina di Lav, Lega anti vivisezione, intervistato da Tgcom24.
Signor Stefani, l'orso M49 può essere considerato un esemplare aggressivo?
Assolutamente no. L'animale non si è mai dimostrato pericoloso o confidente con gli uomini. Nessuno è mai stato attaccato. Quando l'orso vede gli uomini li ignora, non ha interesse per loro. Questo clima di paura è stato costruito ad hoc dall'amministrazione regionale.
Perché creare questo allarmismo?
Perché l'orso dà fastidio agli allevatori. E il presidente della Regione, Maurizio Fugatti, tutela principalmente i loro interessi. Ma se l'orso è riuscito ad attaccare i bovini o a uccidere qualche pecora è perché non sono state prese le giuste precauzioni. Basterebbe che i pastori restassero a guardia del proprio gregge o che il bestiame venisse recintato con reti elettrificate e danni di questo tipo verrebbero notevolmente ridotti.
Quanti danni ha creato l'orso?
I danni agli allevatori, gli unici segnalati, ammontano a circa 20mila euro. Una cifra irrisoria se si considerano i milioni di euro guadagnati dalla Regione con i turisti, attratti anche dall'idea del Trentino come terra degli orsi e degli animali selvatici. Non credo valga la pena distruggere questa nostra immagine con una caccia scellerata e ingiustificata.
Qual è secondo lei la miglior soluzione da adottare?
Monitorarlo, ma lasciandolo in pace. Basterebbe solo dissuaderlo dall'uccidere altri animali e non sarebbe più neanche un elemento di disturbo. Gli orsi sono erbivori, è insolito che uccida pecore e bovini. E' solo un vizio. Se si colpisse con pallettoni di gomma ogni volta che cerca di attaccare il bestiame, il dolore lo porterebbe a lasciar perdere in fretta. Poi con cani e squadre competenti capaci di controllarlo si potrebbe pensare anche di farlo migrare verso zone più adatte a lui, dove vivono anche altri orsi. Per fare ciò sono necessari però investimenti mirati e costruttivi.
Pensa possa esserci il rischio che M49 venga ucciso?
L'ordinanza firmata dal governatore Fugatti parla di abbattimento solo se l'orso si avvicina ai centri abitati. Ma come ci dimostrano episodi passati, si potrebbe giustificare l'uccisione anche in altro modo. C'è chi potrebbe dire che non c'erano le condizioni per la cattura o che M49 iniziava ad essere troppo pericoloso. Per questo siamo molto preoccupati. Dopo i casi di Kj2 e Danzica, due orse a cui veniva data la caccia e che poi sono state uccise, non possiamo che restare in allerta.