Il prete, di 73 anni, si difende: “Mi hanno hackerato il telefono”
Il traditore controlla morbosamente il cellulare e non lo abbandona mai. © istock
Un’immagine “hot” postata nella chat di Whatsapp in cui comunicano i genitori dei bambini che riceveranno la comunione e la cresima nei prossimi mesi è costata l’allontanamento dalla parrocchia a un sacerdote di 73 anni. Nonostante sulla vicenda sia stato imposto il più assoluto riserbo, alla fine la questione è diventata di pubblico dominio a causa della diffusione di screenshot della conversazione. Il prete si è scusato affermando che il suo cellulare è stato hackerato.
La Diocesi di Padova ha fatto sapere che “appena appreso il fatto” e “in attesa di valutare le esatte circostanze dell’accaduto e di eventuali ulteriori provvedimenti da attuare nei confronti del sacerdote”, il vescovo Claudio Cipolla “ha provveduto immediatamente ad allontanarlo dalla parrocchia dove prestava servizio” e “da qualsiasi altro ambito pastorale, a tutela della serenità delle persone coinvolte e di tutta la comunità”.
L’anziano religioso è stato quindi rimosso dal proprio incarico di collaboratore del parroco della chiesa. La chat era stata creata dallo stesso prete e da due catechiste per tenersi aggiornati sulle informazioni che riguardavano la parrocchia. Una sera di settembre, tra messaggi riguardanti appuntamenti e informazioni di servizio, è comparsa la foto. Dopo le proteste dei genitori, il prelato ha provato a scusarsi e ha spiegato che la condivisione della foto era frutto di un hackeraggio del cellulare.