L'ex pm interviene dopo che la Sezione disciplinare del Consiglio lo ha condannato alla sanzione massima prevista: la radiazione
"Io sono stato il rappresentante delle correnti giudiziarie, eletto dai magistrati". Luca Palamara, l'ex membro del Consiglio superiore della magistratura, radiato dall'Ordine, si difende a Tgcom24 e spiega: "Io facevo parte del meccanismo degli accordi, da cui è uscita la nomina del procuratore di Roma. Le correnti della magistratura si sono spartite le nomine per anni. Io sono stato il primo peccatore? Sì, ma non sono il solo".
Palamara, nel suo intervento a Tgcom24, ha ribadito quanto già dichiarato nella conferenza stampa che l'ex pm ha tenuto nella sede del Partito Radicale poche ore dopo l'avvenuta radiazione della magistratura: "I miei accordi, da presidente Anm prima e da consigliere Csm poi, sono stati prevalentemente con la parte di sinistra della magistratura; quando mi sono spostato più a destra, con Magistratura indipendente, sono venuti fuori i problemi".
"Al momento pago io per tutti - ha aggiunto Palamara - ma con i ricorsi si chiarirà che non devo pagare, perché ora c'è l'interesse pubblico a capire come sono andate le cose per la nomina del procuratore di Roma. Cosa è successo prima e dopo la famosa cena del 9 maggio verrà chiarito".
"Ho inteso aderire all'iniziativa 'Giustizia giusta' del Partito Radicale perché mi sono sempre occupato dei rapporti tra politica e magistratura. E' un mio dovere ripercorrere il passato con documenti, fatti e conversazioni anche per far far emergere la verità sia sui rapporti tra le correnti della magistrature sia per evidenziare come le nomine hanno avuto poi un diretto impatto sui processi" ha concluso Palamara.