"L'incontro di giovedì scorso è servito solo a dare visibilità ai ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti", lo afferma in una nota l'Anief
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Non c'è stato ancora alcun ritiro della sospensione adottata nei confronti di Rosa Maria Dell'Aria, la professoressa di Palermo che ha dovuto interrompere la propria attività l'11 maggio per omessa vigilanza su un video degli studenti che accostava le leggi razziali al dl Sicurezza. L'Associazione Sindacale Professionale: "I 15 giorni non sono stati interrotti, come invece era stato annunciato al termine dell'incontro della prof con Matteo Salvini e Marco Bussetti".
"L'incontro di giovedì scorso con la professoressa è servito solo a dare visibilità ai ministri Matteo Salvini e Marco Bussetti", continua l'Anief, per cui "sarebbe opportuno che entrambi i ministri riferiscano in Parlamento come sono andati i fatti. È incredibile che una docente venga sospesa per due settimane senza che a Roma nessuno ne sapesse nulla". "E poi - prosegue l'Anief - sull'onda dell'indignazione della scuola e dell'opinione pubblica, caso strano a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo, si annunci l'intenzione di rimediare all'errore da chi sosteneva di non averne i poteri. Ma poi non si fa nulla per dare seguito a tale impegno. Episodi come questo non devono più accadere: è compito della politica accertare tutte le dinamiche di un'iniziativa del tutto inopportuna, che è andata a minare l'azione formativa di chi opera per elevare lo spirito critico degli allievi e insegnare loro a riflettere".
Il caso rischia di finire in tribunale - Intanto, gli avvocati della donna hanno lanciato un ultimatum al ministero. "Non si è fatto sentire nessuno dal ministero - ha detto il legale della docente - e in assenza di elementi di novità, nei prossimi giorni saremo costretti a depositare il ricorso al tribunale di Palermo".