Francesco dal suo letto di ospedale - è il decimo giorno di ricovero al Gemelli di Roma - saluta i fedeli e invoca preghiere per la fine delle guerre in atto in Ucraina e nel Medio Oriente
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Il Papa è ricoverato da dieci giorni al Policlinico Gemelli di Roma e per questo non potrà guidare l'Angelus, ma ha comunque scritto un testo, diffuso dal Vaticano, per l'Omelia in cui dice di "essere fiducioso" e "ringrazia tutti i medici e le persone che stanno pregando per lui". "Da parte mia, proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo ospedale per l'attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate", ha affermato Bergoglio nell'Angelus.
"In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini - ha sottolineato il Papa -. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me".
Poi il pensiero per la pace. "Si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l'Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità! Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan", ha concluso Francesco.