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Il Pontefice: "Questo modo di pensare non li uccide ma socialmente li cancella, come se fossero un peso da portare avanti, come se fosse meglio nasconderli"
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"Da vecchi non possiamo fare lo stesso che facevamo da giovani, il corpo ha un altro ritmo e dobbiamo ascoltare il corpo e accettare i limiti: tutti ne abbiamo. Anche io devo andare col bastone adesso". Lo dice Papa Francesco, aggiungendo: "Questa cultura dello scarto sembra cancellare gli anziani: non li uccide ma socialmente li cancella, come se fossero un peso da portare avanti, come se fosse meglio nasconderli". "Anche da anziani si può, anzi, si deve servire la comunità", ha osservato.
L'esclusione degli anziani dalla vita sociale "è un tradimento alla propria umanità. Questa è la cosa più brutta: questo selezionare la vita secondo l'utilità, secondo la giovinezza, e non la vita come è, con la saggezza dei vecchi, con i limiti dei vecchi. I vecchi - ha proseguito Papa Francesco - hanno tanto da darci, c'è la saggezza della vita, tanto da insegnarci, per questo noi dobbiamo insegnare anche da bambini che vadano dai nonni. Il dialogo giovani, bambini, nonni, è fondamentale, per la società, per la Chiesa, è fondamentale per la sanità della vita. Dove non c'è dialogo tra i giovani e i vecchi manca qualcosa e cresce una generazione senza passato, cioè senza radici".
Al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro, il Pontefice ha speso un pensiero per il popolo ucraino. "Per favore non dimentichiamo il popolo martoriato dell'Ucraina, in guerra. Non abituiamoci a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana. Il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra preghiera, il nostro aiuto vadano sempre vicino a questo popolo che soffre tanto e che sta portando avanti un vero martirio", ha concluso.