Papa a piedi per Roma chiede la fine della pandemia
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Intervista del Santo Padre su Repubblica: "Bisogna capire che nelle piccole cose c'è il nostro tesoro". E agli atei dice: "Anche se non credete in Dio, credete nell'amore della vostra famiglia"
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"Ritrovate i piccoli gesti verso le persone più vicine, i vostri nonni, bambini, le persone che amiamo. Se viviamo questi giorni così, non saranno sprecati". E' il messaggio lanciato da Papa Francesco che in una intervista esclusiva con il quotidiano Repubblica parla dell'emergenza mondiale causata dal coronavirus. "Ho chiesto al Signore di fermare l'epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo".
Il Papa passa le sue giornate in Vaticano ma si tiene costantemente informato sull'evolversi della pandemia. E affida alcune sue riflessioni al giornalista Paolo Rodari: "In questi giorni difficili possiamo ritrovare i piccoli gesti concreti di vicinanza e concretezza verso le persone che sono a noi più vicine, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Sono gesti importanti, decisivi. Se viviamo questi giorni così, non saranno sprecati".
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Il Pontefice parla anche della sua "fuga" dal Vaticano fatta un paio di giorni fa per visitare le chiese romane di Santa Maria Maggiore e San Marcello al Corso: "Ho chiesto al Signore di fermare l'epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo". Bergoglio chiede di "ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, famigliari, amici. Capire che nelle piccole cose c'è il nostro tesoro. Ci sono gesti minimi, che a volte si perdono nell'anonimato della quotidianità, gesti di tenerezza, di affetto, di compassione, che tuttavia sono decisivi, importanti. Ad esempio, un piatto caldo, una carezza, un abbraccio, una telefonata... Sono gesti familiari di attenzione ai dettagli di ogni giorno che fanno sì che la vita abbia senso e che vi sia comunione e comunicazione fra noi".
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Il messaggio anche agli atei - Il Papa rivolge un pensiero anche a chi non crede: "Tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha ancora incontrato Dio, chi non ha il dono della fede, può trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell'amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: 'Non posso pregare perché non credo'. Ma nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell'amore delle persone che ha intorno e li' trovare speranza".
Francesco spiega infine di essere rimasto "molto colpito" da un articolo scritto su Repubblica da Fabio Fazio. Lo hanno colpito "tanti passaggi ma in generale il fatto che i nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri. Ha ragione ad esempio quando dice: 'E' diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua'. Questa cosa mi ha molto colpito".