Il pontefice ha parlato di pandemia, violenza sulle donne e guerre: "Solo il dialogo può condurre alla soluzione dei conflitti"
Nel suo messaggio natalizio Urbi et Orbi dalla Loggia centrale di San Pietro, Papa Francesco ha pregato Dio di concedere "salute ai malati" e ispirare "tutte le persone di buona volontà a trovare le soluzioni più idonee per superare la crisi sanitaria e le sue conseguenze". Il pontefice poi ha lanciato un appello per "far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose".
La preghiera per donne, bambini e anziani - "Figlio di Dio, conforta le vittime della violenza nei confronti delle donne che dilaga in questo tempo di pandemia", ha invocato papa Francesco nel suo messaggio natalizio a cui hanno assistito circa 20mila fedeli in piazza San Pietro (qui il video integrale dell'Urbi et Orbi). "Offri speranza ai bambini e agli adolescenti fatti oggetto di bullismo e di abusi - ha aggiunto -. Offri consolazione e affetto agli anziani, soprattutto a quelli più soli. Dona serenità e unità alle famiglie, luogo primario dell'educazione e base del tessuto sociale".
Non restare indifferenti - Il papa ha poi invocato una "ricompensa" per "tutti coloro che mostrano attenzione e dedizione nel prendersi cura dei familiari, degli ammalati e dei più deboli" e ha chiesto di "non rimanere indifferenti di fronte al dramma dei migranti". "'Che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità? In questo tempo di pandemia ce ne rendiamo conto ancora di più. La nostra capacità di relazioni sociali è messa a dura prova; si rafforza la tendenza a chiudersi, a rinunciare ad uscire, a incontrarsi, a fare le cose insieme", ha detto.
Il dialogo come soluzione dei conflitti - "E anche a livello internazionale c'è il rischio di non voler dialogare, il rischio che la crisi complessa induca a scegliere scorciatoie piuttosto che le strade più lunghe del dialogo - ha sottolineato -; ma queste sole, in realtà, conducono alla soluzione dei conflitti e a benefici condivisi e duraturi". In effetti, ha aggiunto il pontefice, "mentre risuona intorno a noi e nel mondo intero l'annuncio della nascita del Salvatore, sorgente della vera pace, vediamo ancora tanti conflitti, crisi e contraddizioni".
Il grido di dolore - Papa Francesco ha rivolto il suo pensieri in particolare a Paesi come Yemen, Iraq e Afghanistan. "Ci siamo abituati a tal punto che immense tragedie passano ormai sotto silenzio; rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle". H apoi rivolto un pensiero "al popolo siriano, che vive da oltre un decennio una guerra che ha provocato molte vittime e un numero incalcolabile di profughi. Ascoltiamo il grido dei bambini che si leva dallo Yemen, dove un'immane tragedia, dimenticata da tutti, da anni si sta consumando in silenzio, provocando morti ogni giorno".
Il Medio Oriente e il mondo intero - Il Papa ha pregato per "il popolo afgano, che da oltre quarant'anni è messo a dura prova da conflitti che hanno spinto molti a lasciare il Paese" e ha pregato affinché arrivi "luce e sostegno per chi crede e opera, andando anche controcorrente, in favore dell'incontro e del dialogo" e non dilaghi "in Ucraina le metastasi di un conflitto incancrenito. Bambino Gesù, dona pace e concordia al Medio Oriente e al mondo intero".
Pacificare le società sconvolte da tensioni e contrasti - "Re delle genti - ha proseguito Francesco - aiuta le autorità politiche a pacificare le società sconvolte da tensioni e contrasti. Sostieni il popolo del Myanmar, dove intolleranza e violenza colpiscono non di rado anche la comunità cristiana e i luoghi di culto, e oscurano il volto pacifico di quella popolazione. Sii luce e sostegno per chi crede e opera, andando anche controcorrente, in favore dell'incontro e del dialogo", ha detto ancora.
La disoccupazione e la disparità economica - "Principe della Pace - ha continuato il Pontefice -, assisti l'Etiopia nel ritrovare la via della riconciliazione e della pace attraverso un confronto sincero che metta al primo posto le esigenze della popolazione. Ascolta il grido delle popolazioni della regione del Sahel, che sperimentano la violenza del terrorismo internazionale. Volgi lo sguardo ai popoli dei Paesi del Nord Africa che sono afflitti dalle divisioni, dalla disoccupazione e dalla disparità economica; e allevia le sofferenze dei tanti fratelli e sorelle che soffrono per i conflitti interni in Sudan e Sud Sudan", ha invocato. "Fà che prevalgano nei cuori dei popoli del continente americano i valori della solidarietà, della riconciliazione e della pacifica convivenza, attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e il riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutti gli esseri umani", ha aggiunto il Pontefice.