Il Santo Padre in un'intervista alla vigilia dei 10 anni del suo pontificato: "La corruzione fa imputridire l'anima. Da noi non c'è posto per i mafiosi"
L'augurio per il futuro è "la pace: la pace nella martoriata Ucraina e in tutti gli altri Paesi che soffrono l'orrore della guerra che è sempre una sconfitta per tutti". Lo ha affermato Papa Francesco alla vigilia dei 10 anni del suo pontificato. "Una cosa che mi fa soffrire molto è la globalizzazione dell'indifferenza, girare la faccia dall'altra parte e dire e pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la fame", ha aggiunto.
"La guerra è assurda e crudele - ha proseguito -. È un'azienda che non conosce crisi nemmeno durante la pandemia: la fabbrica delle armi. Lavorare per la pace significa non investire in queste fabbriche di morte. Mi fa soffrire pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la fame nel mondo perché quella delle armi è l'industria pi' grande del Pianeta".
In un'intervista a Il Fatto Quotidiano, Francesco ha detto di sognare "una Chiesa senza clericalismo" e che "stia in mezzo alla gente". Il Papa ha quindi citato don Tonino Bello, ricordando la frase: "Noi siamo angeli con un'ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l'altra ala, necessaria per volare".
Il Pontefice ha parlato poi della corruzione, che "fa imputridire l'anima". "Nella Chiesa, come nella politica e nella società in generale, dobbiamo sempre mettere in guardia dal grave pericolo della corruzione e della mafia. I mafiosi sono scomunicati: hanno le mani sporche di soldi insanguinati. Fanno affari con le armi e la droga. Uccidono i giovani e la società. Uccidono il futuro. Bisogna essere chiari: nella Chiesa non c'è posto per i mafiosi".
Il Papa ha quindi ricordato: "Quando hanno chiesto alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, quale parola scrivere al binario 21 della Stazione di Milano dove partivano i treni per i campi di concentramento nazisti, non ha avuto dubbi e ha detto: 'Indifferenza'. Nessuno aveva pensato a quella parola".