Il 22 febbraio il giorno più difficile

Papa Francesco, il racconto dei 37 giorni al Gemelli: due volte in fin di vita e poi il ritorno a casa

Dalla paura, quella del 22 febbraio quando ha rischiato la vita, fino alle dimissioni. Cosa è successo in questo lungo ricovero del Santo Padre

22 Mar 2025 - 20:10
La foto del Papa diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede © Sito ufficiale

La foto del Papa diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede © Sito ufficiale

Papa Francesco sarà dimesso dal Policlinico Gemelli dopo 37 giorni di ricovero che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso. La sua battaglia contro una bronchite degenerata in polmonite bilaterale ha attraversato momenti critici, segnati da bollettini medici quotidiani, crisi respiratorie e il sostegno costante di milioni di fedeli. Il 14 febbraio, una nota della Sala Stampa Vaticana annunciava il ricovero del Pontefice per "alcuni necessari accertamenti diagnostici e per proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite". Nei giorni successivi, le condizioni di Francesco sono apparse altalenanti, facendo temere il peggio in seguito ad alcune crisi respiratorie. I medici hanno poi confermato che il Papa stava affrontando una polmonite bilaterale, una diagnosi che ha fatto salire l'ansia tra i fedeli di tutto il mondo.

Il 22 febbraio il momento più difficile

 Il 22 febbraio è stato il giorno più difficile del ricovero. Una crisi asmatica accompagnata da anemia e insufficienza renale ha richiesto una trasfusione e ha fatto temere per la vita del Pontefice. La situazione è rimasta delicata per giorni, spingendo i fedeli a organizzare ogni sera, dal 24 febbraio, la recita del rosario in Piazza San Pietro per invocare la guarigione del Papa. Il 19 febbraio, la visita della premier Giorgia Meloni aveva però portato un primo spiraglio di positività. La stessa Meloni ha dichiarato di aver trovato Francesco "reattivo" e di aver perfino scherzato con lui, segno che le condizioni stavano iniziando a migliorare.

Il lento recupero e il ritorno alla preghiera

 Dopo settimane di incertezza, i primi segnali di ripresa sono arrivati il 10 marzo, quando i medici hanno sciolto la prognosi riservata. Francesco ha iniziato la fisioterapia respiratoria e ha persino partecipato, seppur da remoto, ai riti delle Ceneri. Il 16 marzo è arrivata la prima foto del Papa, sorridente sulla sedia a rotelle nella cappellina del Gemelli, mentre concelebrava la messa. Il recupero è stato costante: la ventilazione meccanica non invasiva è stata sospesa, così come la terapia con ossigeno. La risposta positiva alle cure ha portato infine al tanto atteso annuncio di dimissioni e al ritorno a Santa Marta per proseguire la convalescenza tra le mura vaticane.

Il sostegno dei leader di tutto il mondo

 Durante il ricovero, Papa Francesco ha ricevuto messaggi di affetto e vicinanza da tutto il mondo. Dai leader politici - come la premier Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - fino ai semplici fedeli, passando per studenti e comunità religiose, il sostegno non è mai mancato. Il ritorno del Papa a casa è stato accolto con sollievo e gioia dalla comunità cattolica globale. Dopo 37 giorni di battaglia e preghiere, Papa Francesco torna a casa Santa Marta, pronto a riprendere il suo cammino spirituale e pastorale.

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