Il parroco Padre Gabriel: "Conosco il Papa da anni e sempre, ogni volta che ci siamo incontrati, mi ha chiesto informazioni sulla nostra piccola comunità parrocchiale. Ha sempre incoraggiato me e i miei confratelli prima di me
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"Papa Francesco non faceva mai mancare la sua presenza, il suo sostegno, le sue parole. Ci chiamava sempre, era un appuntamento fisso". Lo dice Padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, l'unica parrocchia cattolica di Gaza, ricordando la morte di Papa Francesco "Abbiamo perso un papà, un membro della nostra famiglia", dice a La Stampa. Papa Francesco era una presenza costante. Non faceva mai mancare la sua presenza, il suo sostegno, le sue parole. Ci chiamava sempre, era un appuntamento fisso".
"L'ultima volta l'abbiamo sentito al telefono sabato sera, prima della veglia pasquale. Io ero in chiesa per la preghiera del Rosario, lui ha chiamato sul cellulare di padre Yousef, il mio vicario. Ha parlato con lui, poi con suor Maria.Ha chiesto dei bambini e come stavamo preparando la Pasqua", prosegue.
"L'ho ringraziato, l'ho sentito affaticato e non ho voluto tenerlo al telefono. Mi è sembrato particolarmente stanco e provato, in affanno. Ho pensato che fosse debilitato dopo aver già parlato con il mio vicario e la suora. Ma il suo spirito era sempre lo stesso, ci ha incoraggiato molto. Per me è stato un grande segno di speranza, ma anche di sostegno e di vicinanza".
"Conosco il Pontefice da anni e sempre, ogni volta che ci siamo incontrati, mi ha chiesto informazioni sulla nostra piccola comunità parrocchiale. Ha sempre incoraggiato me e i miei confratelli prima di me, a continuare questa opera". "Allo scoppio della guerra dopo il 7 ottobre, il Papa ha deciso di farci sentire la sua presenza".
"Era diventato così vicino alla nostra comunità che riconosceva le voci e conosceva i nomi dei bambini.Noi mettevamo il vivavoce quando chiamava e lui parlava con i bambini, si chiamavano per nome, gli chiedevano consigli, aiuto e lui non si tirava mai indietro. Ci ha fatto sentire speciali".
"Con la sua morte - conclude Padre Gabriel Romanelli - perdiamo un grande sostegno. Ora siamo tristi, ma abbiamo guadagnato un grande intercessore in cielo".