Papa Francesco in visita a Trieste
© Ansa
© Ansa
Il pontefice, accolto con un'ovazione, conclude i lavori della 50ma edizione della Settimana sociale inaugurata dal presidente Mattarella il 3 luglio scorso
© Afp
"Tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità, nessuno deve sentirsi inutile". Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso a Trieste per la 50esima Settimana dei cattolici italiani. "Certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone - ha sottolineato il Pontefice - sono ipocrisia sociale. E cosa c'è dietro questo prendere le distanze dalla realtà sociale? C'è l'indifferenza e l'indifferenza è un cancro della democrazia. Un non partecipare".
© Ansa
© Ansa
"La prima volta che ho sentito parlare di Trieste è stato da mio nonno che aveva fatto il '14 sul Piave. E lui ci insegnava tante canzoni e una era su Trieste: 'Il general Cadorna scrisse alla Regina, se vuoi guardare Trieste che la guardi in cartolina'". Ha esordito Papa Francesco nel suo discorso a conclusione delle Settimane Sociali della Cei. "Possiamo immaginare la crisi della democrazia come un cuore ferito. Ciò che limita la partecipazione è sotto i nostri occhi. Se la corruzione e l’illegalità mostrano un cuore 'infartuato', devono preoccupare anche le diverse forme di esclusione sociale. Ogni volta che qualcuno è emarginato, tutto il corpo sociale soffre". Ha detto il Papa aggiungendo che "la cultura dello scarto disegna una città dove non c’è posto per i poveri, i nascituri, le persone fragili, i malati, i bambini, le donne, i giovani, i vecchi. Questa è la cultura dello scarto. Il potere diventa autoreferenziale - è una malattia brutta questa - incapace di ascolto e di servizio alle persone".
"Siamo venuti qui pieni di voglia, carichi di esperienze sociali, di realtà, non di studi o laboratori. Le debbo dire: dopo questi giorni la voglia è aumentata, voglia di partecipazione, voglia di rendere migliore questo mondo, di aiutare la democrazia viva del nostro Paese e dell'Europa, non quella del benessere individuale, ma quella del bene comune, che è stare bene tutti". Parla così il cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi, a Trieste, rivolgendosi al Papa. "Alle sfide vogliamo rispondere da cristiani. Vogliamo dare frutti di democrazia, cioè di uguaglianza, di diritti e doveri per tutti. Al cuore della democrazia ci sono le persone e c’è un atteggiamento di fiducia e speranza".
"Partecipazione e cittadinanza. Sono le sfide del "cammino della vita quotidiana" indicate da mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, nel suo intervento, prima del discorso di papa Francesco. Mons. Renna ha sottolineato che "oltre cento buone pratiche si sono confrontate nelle piazze di questa città accogliente", Trieste. Una città dove per l'alto prelato si è "trovato il luogo per riscoprirci popolo, pronto a riprendere il cammino nella vita quotidiana con le due sfide", appunto: partecipazione e cittadinanza.