Il pontefice: "Di fronte a interpretazioni che nascono un po' distorte di qualche mia parola, taccio, perché chiarire è peggio". Poi ha parlato di pedofilia e aborto
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"Dimettermi? Una parola può essere interpretata in un modo o nell'altro, no? Sono cose che succedono. Non so da dove sia uscita la notizia la settimana scorsa che stavo per presentare le mie dimissioni! Non mi è nemmeno passato per la testa". Lo afferma perentoriamente Papa Francesco in un'intervista alla radio spagnola Cope. "Di fronte a interpretazioni che nascono un po' distorte di qualche mia parola, taccio, perché chiarire è peggio", evidenzia.
La Chiesa di Papa Francesco - Nel modo di condurre la Chiesa universale da parte di Papa Francesco "non c'è nulla" di suo ma solo l'applicazione di quanto i cardinali avevano stabilito nelle riunioni pre Conclave e il prossimo papa dovrà fare altrettanto. Lo ha chiarito lo stesso papa nel corso della sua intervista. "Di mio non c'è niente di inventato, quello che ho fatto dall'inizio è cercare di mettere in pratica ciò che i cardinali dicevano nelle riunioni preconclave per il prossimo Papa e il prossimo Papa deve fare questo, questo, questo, questo...", ha insistito Francesco.
"Alcuni problemi fanno male" - "E questo è ciò che ho iniziato a implementare. Penso che ci siano ancora diverse cose da fare, - ha aggiunto - ma non c'è niente di inventato da me. Sto obbedendo a ciò che è stato segnato in quel momento. Forse alcuni non si sono resi conto di quello che stavano dicendo o pensavano che non fosse così grave, ma alcuni problemi fanno male, è vero. Ma non c'è nessuna mia originalità. - ha ripetuto - E il mio progetto di lavoro, 'Evangelii gaudium', è una cosa in cui ho cercato di riassumere ciò che noi cardinali dicevamo all'epoca".
Pedofilia problema globale e serio - Nell'intervista a radio Cope, Francesco ha parlato anche della pedofilia. "Ho detto che abusare di un ragazzo per filmare un atto pedopornografico è demoniaco. Non può essere spiegato senza la presenza del diavolo", mentre per quanto riguarda gli sforzi per prevenirlo, anche in seno alla Chiesa, "penso che le cose si stiano facendo bene". Ora "è un problema globale e serio. Mi chiedo a volte come certi governi - ha aggiunto - permettano la produzione di pedopornografia. Una cosa nota".
La cultura dello scarto - Papa Francesco ha poi parlato in generale del fatto che "viviamo una cultura dello scarto. Ciò che è inutile viene scartato. I vecchi sono di materiale usa e getta: danno fastidio". E questo vale anche per quanti vengono "mandati al mittente prima che nascano...". Una cultura, quello dello scarto, che ormai "ci ha segnato" e che "influisce molto su uno dei drammi dell'attuale cultura europea", quello della denatalità con una "piramide che è stata invertita. E' l'inverno demografico alla nascita, in cui si registrano più casi di aborto".
Le domande di fronte all'aborto - Proprio in tema di aborto il papa ha detto: "Non mi piace entrare in discussioni che se fino a qui è possibile, che fino a lì non può, ma dico questo: qualsiasi manuale di embriologia di quelli che danno a uno studente di medicina, dice che entro la terza settimana dal concepimento, a volte prima che la madre si renda conto di essere incinta, tutti gli organi nell'embrione sono già delineati, anche il DNA. È una vita. Una vita umana. Quindi, di fronte a una vita umana, mi pongo due domande: è legale eliminare una vita umana per risolvere un problema? È giusto farlo? Seconda domanda: è giusto assumere un sicario per risolvere un problema? E con queste due domande si risolvono - da una parte o dall'altra - i casi di eliminazione delle persone perché sono un peso per la società".