"Scambierei 24 ore di frustate con tutti i mesi che ho vissuto dopo in accademia a Latina. Peggio della sofferenza psicologica non c'è niente, in confronto le frustate non sono state nulla", ha aggiunto
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"Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ci sono delle mele marce e quelle vanno estirpate, ma l'aeronautica è una forza armata stupenda per cui ho sempre provato un amore incondizionato, che non cesserà per quello che mi è capitato". A parlare è Giulia Jasmine Schiff, la soldatessa ed ex allieva pilota che, a gennaio, aveva denunciato casi di nonnismo alla Scuola di volo di Latina, tra cui schiaffi, testate e frustate per celebrare il cosiddetto "battesimo del volo". "Questo rito goliardico è stato l'inizio della mia fine", spiega la ragazza che, per aver disapprovato questo rituale di iniziazione è stata poi emarginata, punita, messa da parte e infine espulsa dall'accademia per "insufficiente attitudine militare". "Lo dico sempre: scambierei 24 ore di frustate con tutti i mesi che ho vissuto dopo in accademia. Peggio della sofferenza psicologica non c'è niente, in confronto le botte non sono state nulla", aggiunge. Nonostante tutto, ribadisce che il suo sogno "è ed è sempre stato diventare pilota".