la classifica

Patenti, 20mila italiani senza punti e 94mila agli sgoccioli

A seconda che si ragioni in termini assoluti o in rapporto al numero di guidatori, Lombardia e Friuli sono le peggiori, mentre Valle d'Aosta e Basilicata le più virtuose

19 Ott 2017 - 12:41
 © dal-web

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In Italia ci sono quasi 20mila guidatori che hanno esaurito i punti della patente e 93.810 a cui ne rimangono tra nove e zero, termine entro cui si hanno trenta giorni per ridare l’esame. A dirlo è un’indagine di Facile.it, mentre i dati del Ministero dei Trasporti rivelano che dal 2003 al 2016 gli italiani hanno perso complessivamente 122 milioni e mezzo di punti.

In percentuali - Se si considera il numero di quanti hanno esaurito i punti rispetto ai guidatori totali, rispetto ad una media nazionale dello 0,053%, la regione meno virtuosa è il Friuli Venezia Giulia (0,070%), che precede Calabria (0,067%), Campania (0,065%), Lombardia e Piemonte a pari merito (0,062%). La più virtuosa, invece, risulta essere la Basilicata (0,026%). Passando dalle regioni alle province, le più indisciplinate alla guida sono Vibo Valentia (0,112%), Brescia (0,104%) e Reggio Calabria (0.098%).

In valori assoluti - Ragionando in valori assoluti, invece, la maglia nera dei senza punti spetta alla Lombardia (3.991), seguita da Campania (2.195), Piemonte (1.793), Lazio (1.782) ed Emilia-Romagna (1.631). In questa classifica è la Valle D’Aosta (27) a risultare più virtuosa. Per quanto riguarda le province, il record di automobilisti a 0 punti si registra in quella di Napoli (1.560), davanti a Milano (1.355) e Roma (1.347).

Il peso sul portafoglio – “Cambiare classe di merito - spiega l’amministratore delegato di Facile.it Mauro Giacobbe - comporta un aggravio di costo che può essere pari anche ad oltre il 15% del premio precedente. Se consideriamo poi il caso di un automobilista cui negli ultimi 5 anni è stata ritirata la patente o che ha meno di 20 punti su di essa, alcune compagnie applicano maggiorazioni davvero importanti e il best price disponibile aumenta di oltre il 10%; per un automobilista quarantenne in terza classe di merito che guida a Milano un’utilitaria di cilindrata 1.2, passa da 239,43 euro a 264,00 euro”.

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