Case popolari

Paura, rifiuti e abusivismo: la rabbia di Via Bolla a Milano

Le condizioni igieniche di due palazzi fatiscenti minacciano anche la salute degli inquilini. La frustrazione si sfoga su occupanti stranieri e istituzioni

13 Lug 2017 - 14:51
 © tgcom24

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Vivono nella paura, sommersi dai rifiuti, circondati dall’abusivismo. Gli abitanti di via Bolla, nel quartiere Gallaratese, sono le vittime di uno dei più gravi esempi di degrado delle case popolari di Milano. 64 dei 244 alloggi sono occupati illegalmente. Da anni si parla delle condizioni disastrose di questi palazzi, ma, secondo i residenti, la situazione è precipitata nel corso dell’ultimo anno.

Il quartiere e le cantine dei palazzi - Chi giunge nel quartiere Gallaratese incontra perlopiù condomini e prefabbricati. Le strade sono poco trafficate, le attività commerciali non sono molte. L’impressione è quella di un quartiere modesto, ma nulla prepara alla vista dei due palazzi costruiti in via Bolla tra il 1981 e il 1985, mai oggetto di manutenzione da allora. I muri sono fatiscenti, negli spazi comuni si cammina tra rifiuti di ogni genere, in parte – raccontano alcuni residenti – gettati direttamente dalle finestre. Già a metà mattina i cassonetti traboccano e rendono invivibile il cortile. La situazione peggiora quando si scende nelle cantine. L’impianto di illuminazione non funziona; si è costretti ad avanzare con l’aiuto di torce tra lavandini gettati a terra, motorini rubati, divani, copertoni d’auto. Interi vani sono occupati per intero da rifiuti. Camminando lungo i corridoi, si devono schivare escrementi umani, schegge di vetro, intonaco e piastrelle, e ancora pozze provocate dalle perdite d’acqua.

Furti di corrente - Dalle cantine si accede anche ai locali contatori. "Alcuni abusivi si attaccano ai contatori degli altri", spiega un residente, "e rubano la corrente elettrica". Una denuncia verificabile con una sola occhiata ai grovigli di fili. "Ci si trova a pagare per sé e per altri, arrivano bollette astronomiche", prosegue lo stesso inquilino.

Salute e istituzioni - Le condizioni igieniche degli stabili hanno avuto conseguenze anche sulla salute dei residenti. Sono molte le malattie che l'aria malsana ha diffuso nei palazzi. La vita di un bambino è stata messa in pericolo da un’infezione da streptococco. “Per fortuna il cervello è stato risparmiato”, racconta la madre. “Mio figlio qui è come agli arresti, non può neppure scendere a giocare. La sua vita sarà condizionata almeno fino ai diciotto anni”. Tra gli abitanti regna la rabbia nei confronti delle istituzioni. "Ci sentiamo abbandonati dallo Stato", dice la madre del bimbo malato. “I politici si ricordano di noi solo a ridosso delle elezioni”. C'è chi chiama in causa il Comune, chi le forze dell'ordine, a cui imputano di agire in modo troppo blando verso i responsabili del degrado. Altri ancora accusano Aler, l’azienda edilizia che gestisce migliaia di case a Milano. “Non intervengono perché sono in difficoltà economica”, dichiara una residente. “A loro non importa più di tanto delle nostre condizioni”.

Stranieri – Il problema dell’abusivismo in via Bolla esiste da tempo. In passato, gli occupanti erano perlopiù italiani. Da qualche anno, una buona parte è invece costituita da stranieri, ed è verso di loro che si indirizza la frustrazione di molti. “Hanno rovinato tutto”, sintetizza una residente di lungo corso. “Non è corretto prendersela solo con noi”, replica un abitante rumeno. “Se qualcuno di noi sbaglia, è giusto che paghi, ma non siamo gli unici responsabili della situazione, che era grave già prima del nostro arrivo”.

Sicurezza e demolizione – Gli abitanti di via Bolla lamentano la crescente frequenza degli episodi di violenza nei palazzi. Pochi giorni fa, una minorenne è stata oggetto di apprezzamenti pesanti da parte di alcuni inquilini stranieri; la reazione del padre, sceso con una mazza da baseball per allontanare i molestatori, ha scatenato ritorsioni e tensioni che si sono placate solo a notte fonda, con l’arrivo della polizia. Non di rado vengono sparati colpi di pistola, e i blitz delle forze dell’ordine sono sempre più frequenti. “I responsabili vengono però rimessi subito in libertà e tornano qui dopo pochi giorni”, riferisce un’inquilina. Di recente, per i palazzi di via Bolla è stata ipotizzata la demolizione. “Sono anni che ne sento parlare, ma non se ne è mai fatto nulla”, dice un’abitante, portavoce dello scetticismo generale. “Per i nostri palazzi basterebbe un po’ di manutenzione”, ribadisce una vicina. I costi stimati per la demolizione sarebbero però inferiori a quelli di una ristrutturazione. Ricostruire gli edifici da zero, inoltre, potrebbe essere una soluzione per mettere ordine e stabilire quali inquilini hanno diritto alla casa.

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