Il sindaco di Mede ha condiviso una decisione comunale del 1881: "Un'ordinanza mai revocata quindi vigente". Ma il primo cittadino ha poi rassicurato: "Non ci saranno multe"
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"E' vietato arrostire le castagne in strada". Questo curioso divieto è spuntato sulla pagina Facebook del sindaco di Mede, in provincia di Pavia. Il primo cittadino ha voluto condividere sui social una delibera datata 13 ottobre 1881 e mai abolita, quindi vigente. Ma in rete si è scatenata la polemica: "Ma come, le auto e le ciminiere sì e le caldarroste no?", hanno commentato alcuni utenti.
La delibera, la numero 108 di quell’anno, è stata riportata alla luce dall’appassionato di storia Pierangelo Boccalari. "Scartabellando tra i faldoni dell’archivio ho trovato questa carta che ho trascritto – ha raccontato –. I fumi delle caldarroste davano molto fastidio ai cittadini che sicuramente hanno segnalato i loro disagi al Comune", ha detto l'uomo. Lo riporta Il Giorno.
Il sindaco di Mede dell’epoca, Gaspare Massazza, con i suoi assessori e il segretario comunale, aveva firmato il "provvedimento di igiene" in cui si sottolinea che "la pratica di preparare le caldarroste dà luogo a lamenti pel fumo che viene tramandato dai bracieri e che si spande all’ingiro con incomodo dei passanti e che si introduce anche nelle case. Pertanto l’esercizio di detta professione sia incomodo ed insalubre e per conseguenza potersi impedire".
L’attuale primo cittadino Giorgio Guardamagna ha commentato la scoperta, spiegando che "l’ordinanza non è mai stata revocata, quindi è vigente". Ma agli utenti sui social la delibera non è piaciuta tanto che il sindaco ha dovuto precisare: "Qualcuno ha pensato mi riferissi in modo critico agli eventi in cui sono state preparate castagne in piazza, ma non è così. Mi sembrava una curiosità storica e non ci saranno multe", si è difeso.