La Santa Sede: "Fu nominato arcivescovo a Washington perché il Vaticano era in possesso di informazioni parziali e incomplete"
Quando Theodore McCarrick venne nominato arcivescovo a Washington, nel 2000, "la Santa Sede non era al corrente dei suoi abusi o comunque ha agito sulla base di informazioni parziali e incomplete". E' quanto emerge dal rapporto riguardante l'ex cardinale, redatto dalla Segreteria di Stato vaticana per volontà di Papa Francesco. McCarrick, oggi 90enne, è accusato di aver compiuto abusi sia su giovani seminaristi sia su minori.
La lettera a Giovanni Paolo II A convincere Giovanni Paolo II che quelle che gli erano giunte su McCarrick fossero "soltanto voci, infondate o comunque non provate" fu una lettera che lo stesso McCarrick gli aveva recapitato tramite il segretario personale del Pontefice, Stanislaw Dziwisz. "E' importante sottolineare - scrive il direttore editoriale vaticano Andrea Tornielli in una sintesi del corposo rapporto - la decisione inizialmente assunta da Giovanni Paolo II. Il Pontefice chiese infatti al nunzio di verificare la fondatezza di queste accuse. L`inchiesta scritta non portò ad alcuna prova concreta: tre dei quattro vescovi del New Jersey consultati fornirono infatti informazioni definite nel Rapporto 'non accurate e incomplete'."
"Il Papa, che pure conosceva McCarrick fin dal 1976 per averlo incontrato durante un suo viaggio negli Stati Uniti, accolse la proposta avanzata dall'allora nunzio apostolico negli USA Gabriel Montalvo, e dall'allora Prefetto della Congregazione per i vescovi Giovanni Battista Re, di lasciar cadere la candidatura. Pur in assenza di elementi circostanziati, non si doveva correre il rischio, trasferendo il prelato a Washington, che le accuse, seppure ritenute prive di consistenza, potessero riaffiorare provocando imbarazzo e scandalo. McCarrick sembra pertanto destinato a rimanere a Newark".
Il giuramento che ingannò il Papa A cambiare radicalmente il corso degli eventi fu McCarrick stesso, dopo essere evidentemente venuto a conoscenza della sua candidatura e delle riserve sul suo conto. Il 6 agosto 2000 scrisse all'allora segretario particolare del Pontefice polacco, il vescovo Stanislaw Dziwisz. Si proclamò innocente e giurò di non avere "mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico". Giovanni Paolo II, dopo aver ricevuto la lettera, si convinse che l'arcivescovo statunitense stava dicendo la verità e "che le 'voci' negative fossero, appunto, soltanto voci, infondate o comunque non provate. Fu dunque lo stesso Papa - si legge nella sintesi di Tornielli, attraverso precise indicazioni impartite all`allora Segretario di Stato Angelo Sodano, a stabilire che McCarrick potesse rientrare nella rosa dei candidati. Ed fu lui infine a sceglierlo per la sede di Washington".
La svolta nel 2017 "Fino al 2017 - spiega la Santa Sede - nessuna accusa circostanziata ha mai riguardato abusi o molestie ai danni di minori: non appena è arrivata la prima denuncia di una vittima minorenne all'epoca dei fatti, Papa Francesco ha agito in modo rapido e deciso nei confronti dell'anziano cardinale già ritirato dalla guida della diocesi dal 2006, prima togliendogli la porpora e poi dimettendolo dallo stato clericale".