Il contenzioso nato 20 anni fa. La Regione Sicilia sarebbe pronta a comprare l'immobile
La casa di Peppino Impastato, diventata uno dei simboli della lotta a Cosa Nostra e trasformata nel tempo in un luogo della memoria dal fratello del giornalista ucciso, finirà all'asta a marzo del 2025. A disporlo è stato il tribunale di Palermo che ha dato incarico a un curatore fallimentare di occuparsi della vendita dell'immobile e dell'archivio storico di Peppino Impastato. La decisione del giudice è l'epilogo di un vecchio e lungo contenzioso tra Giovanni Impastato, fratello di Peppino e proprietario dell'immobile, e l'attore-cabarettista Dario Veca. Per salvare il bene ritenuto di valenza storica e culturale si è fatta avanti la Regione siciliana, pronta a esercitare il diritto di prelazione sull'acquisto dell'immobile, valutato circa 140mila euro.
La casa di corso Umberto I, diventata famosa in tutta Italia anche dopo il film "I cento passi", era stata pignorata tre anni fa perché Giovanni Impastato non aveva pagato un debito di 130mila euro nei confronti di Veca, che tra le altre cose aveva anche recitato nel film di Marco Tullio Giordana sul fratello Peppino. Una storia che risale al lontano 2000 quando l'attore aveva firmato con Impastato un preliminare per l'acquisto di un immobile a Cinisi, che si era trasformato in un contenzioso culminato appunto con un debito non pagato, sfociato nel pignoramento di alcuni beni di Impastato, tra cui la "Casa Memoria".
Dopo la morte di Felicia Impastato, che aveva lottato tutta la vita per avere giustizia e verità sulla morte del figlio, "Casa Memoria" è entrata a far parte di un percorso di visite, con migliaia di persone giunte da tutta Italia e dall'estero. Lo scorso aprile, la Regione ha completato il restauro del casolare "Peppino Impastato", dove l'attivista politico è stato ucciso dai sicari del boss Badalamenti.